CORONAVIRUS

Scioperi e tensione
in fabbrica a Brescia
Sindacati 'Fermiamoci'

Scioperi nelle fabbriche al Nord dopo il nuovo Dpcm sul coronavirus che tuttavia non obbliga la chiusura di molte attività produttive. Nelle provincie di Brescia, Asti, Vercelli e Cuneo sono in corso fermate e scioperi nelle fabbriche con adesioni altissime, fa sapere la Fiom Cgil del Piemonte, che si riferisce a Mtm, Ikk, Dierre, Trivium. Mattinata di scioperi spontanei in alcune fabbriche di Brescia che non hanno chiuso la produzione, con gli operai che chiedono maggiori tutele dal punto di vista sanitario alla luce dell’emergenza da Coronavirus. «Non siamo carne da macello» è stato detto dagli operai di alcune aziende della provincia che chiedono la sospensione dell’attività per 15 giorni. «Stiamo discutendo con le aziende per capire come affrontare questa situazione. Registriamo scioperi in quattro o cinque realtà» ha detto il segretario della Cgil di Brescia Francesco Bertoli. «Ci sono aziende anche grandi che si sono fermate, mentre altre che per motivi di commesse legate a penali, sono in difficoltà e non possono sospendere la produzione. Il nostro obiettivo - aggiunge il segretario della Cgil di Brescia - è quello di riuscire ad ottenere quantomeno delle riduzioni di orario per garantire la sicurezza agli operai». Nelle fabbriche si stanno determinando confusione e panico anche perché si registrano i primi casi di contagio che, in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende', dice la segretaria generale della Fiom Cgil Piemonte De Martino.  Sciopero di 8 ore nello stabilimento Fincantieri del Muggiano (La Spezia) dove i dipendenti diretti e dell'indotto hanno incrociato le braccia dopo che ieri è arrivata la conferma del contagio da coronavirus per un lavoratore. L'uomo era ricoverato da 13 giorni e ora è in terapia intensiva all'ospedale spezzino Sant'Andrea, i colleghi con cui è entrato in contatto sono in 'quarantena'. 

Suggerimenti