Al momento solamente chiacchiere

di Luigi Cavalieri

Egregio direttore, non passa giorno che non ci si spenda, a vari livelli, a sottolineare quanto sia importante investire nella sanità, che, ancor più dopo il Covid-19, visto che si è riscoperto essere la salute il bene più prezioso. Ma, poi, nei fatti concreti, non si dà prova di crederci. Basta, infatti, per accorgersene, andare a vedere cosa prevede la legge di Bilancio 2023 per il Fondo sanitario nazionale: 2,150 miliardi in più di quanto assegnato nel 2022 (124,061 mld), ovvero meno del 2%. Di essi 1,4 miliardi andranno a coprire il caro energia. Pertanto, con l’inflazione che supera l’8%, di fatto la spesa sanitaria pubblica cala, mentre aumentano le spese necessarie (da recuperare dopo le chiusure e i ritardi Covid). E tutti starnazzano di voler imparare dalla pandemia e ridare fiato ai Pronto soccorso e alla medicina territoriale… Con quali soldi ? Sono solo chiacchiere. Mentre la verità inoppugnabile è che, certifica la Ragioneria dello Stato, la spesa privata è aumentata del 20,7%. Ed è destinata ad aumentare ulteriormente, perché non ci sarà la possibilità di assicurare le prestazioni necessarie nei tempi necessari, di fare Piani adeguati per i malati cronici falcidiati dal Covid perché la tragedia non abbia a ripetersi, di fare screening oncologici, test diagnostici per accertare le malattie in tempi utili per poterle fornire curare. Risultato: chi ha i soldi si curerà e vivrà, gli altri avranno semore problemi! E l’abbandono dei più deboli si avvia così ad essere la nuova cifra della Repubblica. Davvero non avremmo mai voluto dovesse essere questo l’auspicio per il nuovo anno… Luigi Cavalieri

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