Brescia: città Capitale, ma senza panchine

di Antonella Lombardi

Gentile direttore, ho 7 figli di età compresa fra i 20 e 30 anni, vivo in centro a Brescia. Per motivi di studio, lavoro e turismo, i miei figli hanno visitato molte città italiane, europee e fuori dall’Europa. Da 8 anni abita con me mia mamma ora 95enne. Negli ultimi anni ho ospitato alcune giovani straniere «Alla pari» per un aiuto, anch’esse hanno viaggiato in diverse nazioni. Ogni città si fregia urbanisticamente di qualche primato: la città con più portici d’Europa, la città con più alberi d’Italia, la città con più fontane, etc. Sia i miei figli che le giovani ospitate, concordano in un record di Brescia, perlomeno per le città da loro conosciute: «Brescia la città con meno panchine al mondo». Per loro è diventato un divertimento controllare le panchine delle città visitate, ma ad oggi, fra centinaia di città, Brescia, rimane capolista assoluta nell’assenza di panchine. La situazione risulta alquanto bizzarra considerando l’aumento dei turisti che arrivano per visitare il nostro centro storico; mi sembra normale, quando ci si reca in una città, sentire la necessità di fermarsi per una sosta su una panchina per poter leggere indicazioni sullo smartphone o per rimirare un monumento o una via, per una pausa nel tour. Le giovani straniere che ospitiamo, due volte al giorno, accompagnano mia mamma per una passeggiata; fino a qualche anno fa non c’era bisogno di una sosta, ora per mia mamma, durante il tragitto, è necessaria una pausa per regolarizzare il respiro e, non essendoci panchine, si appoggia ai muri delle case. Non riesco a comprendere la motivazione che spinge gli amministratori al mantenimento del primato. L’esigenza di sedersi sembra incontenibile ed in centro le persone stazionano su gradinate e muretti. Le panchine ostruiscono forse i marciapiedi e ledono il decoro? Mi pare che: lo spazio di transito per i pedoni, il parcheggio per le auto e il decoro, vengono già compromessi dai cassonetti dei rifiuti e dagli abbandoni illeciti di immondizia. In alcune città all’estero le panchine, rispondendo ad esigenze di relax e relazione, sono anche un elemento artistico di arredo urbano. Brescia, Capitale della Cultura, sarà sicuramente una grande occasione per far conoscere la nostra bella città, comprese le sue particolarità. Ora ho due piccoli nipoti. Forse anche loro continueranno a collezionare foto di panchine nel mondo e potranno fregiarsi del primato di risiedere in una città «senza panchine»? Mi auguro che i tecnici comunali ed i decisori politici considerino la possibilità di iniziare a collocare alcune panchine almeno nel centro storico di Brescia. Antonella Lombardi

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