Con le guide alpine per le uniche escursioni di stagione

Il Sebino dai boschi sopra Predore. All'orizzonte il Montorfano
Il Sebino dai boschi sopra Predore. All'orizzonte il Montorfano
Il Sebino dai boschi sopra Predore. All'orizzonte il Montorfano
Il Sebino dai boschi sopra Predore. All'orizzonte il Montorfano

Dopo Brescia la Lombardia si è colorata di arancione e le gite organizzate, che un paio di settimane fa stavano riprendendo slancio, sono di nuovo sospese. Uniche possibili quelle delle guide alpine e dei altri esperti della montagna. Tre le proposte di Millemonti (per informazioni telefonare al 3389013003): nordic walking sabato su e giù per le colline attorno a Salò e, domenica, una panoramicissima traversata di cresta a picco sulle acque del Sebino, da Sarnico a Predore e la ciaspolata nella Conca del Volano. Continuano le ciaspolate sui monti dell'alta Valcamonica con escursioni sia sabato che domenica, con le guide dell'Adamello (informazioni al 3465788907) che, a richiesta, organizzano anche uscite di scialpinismo. Mercoledì alle 20.30 appuntamento virtuale della sezione di Brescia del CAI; si parlerà del Parco delle Colline; sempre col CAI bresciano giovedì alle 20.30 lezione virtuale del corso di scialpinismo: argomento «auto soccorso in valanga». Partecipazione libera a entrambi gli incontri, collegarsi ai link indicati sul sul sito cai.it/sezione/brescia. Incontro virtuale anche degli Amici dei Parchi che il 10 marzo alle 21 propongono una lezione gratuita di birdwatching: obbligo prenotarsi con una mail a amicideiparchi @gmail.com. «Everest, una storia lunga 100 anni» il titolo del volume di Stefano Ardito edito da Laterza. Rilassante lettura accompagnata da uno stile asciutto ed essenziale che ripercorre le tappe più significative delle vicende legate alla lenta e faticosa, a volte tragica, conquista della vetta più alta terra. La bravura di Ardito nel raccontare porta il lettore a immergersi nell’atmosfera delle prime spedizioni inglesi del degli anni 20 del secolo, nella spietata natura di questa gigantesca montagna, nella smania di arrivare lassù che ha causato non pochi incidenti e morti. Poi l'epico arrivo in vetta nel maggio del 1953 dei primi due uomini: il neozelandese Hillary e il nepalese Tenzing. Per arrivare alle salite dai versanti più impegnativi, alle imprese invernali. E, ultime arrivate, le spedizioni commerciali che tentano di portare agli 8848 metri della vetta chiunque abbia soldi sufficienti. Col risultato dell'affollamento delle vie «facili di salita» e il conseguente aumento dei morti con i clienti che in caso di inconvenienti «si trasformano da acquirenti di un viaggio di lusso in bestie mandate al macello» scrive Ardito.

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