Depaving: parola chiave per il futuro

di Alessandro Belli

Egregio direttore, assessori all’Edilizia, architetti, urbanisti mi auguro abbiano capito che il futuro delle città passa dal «depaving», così come illustrano gli architetti/urbanisti Mario Cucinella, Federico Parolotto, Z. Jansma... È assolutamente l’ora di depavimentare le città, disasfaltare spiazzi e marciapiedi: un esempio il progetto Milano piazzale Loreto, o Barcellona centro, o lo straordinario progetto Anfora ad Amsterdam. È ora di dar spazio in orizzontale e verticale al verde, lasciar respirare la terra con coperture permeabili e drenanti. È ora di utilizzare il sottosuolo un po’ come Cooper Pedy in Australia. Bresciacittagrande ha lanciato informazioni e proposte su questi temi da molto tempo! Sveglia Brescia! Architetti, urbanisti, assessori, riflettete! Servono asfalti semipermeabili-drenanti, verde in verticale e orizzontale, eliminare cemento e asfalto dove possibile, interventi in Maddalena prima che la montagna ci crolli addosso, per non consumare suolo serve anche il sottosuolo (no al tram, sì al metro), generale depaving e piantumazioni fatte da esperti (siepi antivento, rampicanti antismog, piante solo antismog-foglia larga , arbusti e verde antirumore: un piano di esperti architetti giardinieri, dove non la quantità di piante conta, ma la loro scelta e la loro collocazione) e poi procedere convintamente a demolire vecchi capannoni degradati e catapecchie decrepite. Non basta piantare più alberi nelle città per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Oggi la nuova parola è «Depaving», cioè rimuovere l'asfalto. Alessandro Belli presidente Bresciacittagrande

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