Diciamo «no» all’indifferenza Bisogna agire

Gentile direttore, chiedo spazio nella sua rubrica per esprimere un pensiero che possa servire da riflessione. Prendo spunto dalle inaccettabili parole pronunciate da Beppe Grillo, non tanto in qualità di comico o politico, ma nella veste di padre «sono ragazzi... si stavano divertendo... non è successo nulla...», mentre suo figlio con suoi amici filmavano ciò che stava accadendo, provvedendo poi a divulgare le immagini come una conquista del vero divertimento. Non stiamo parlando di ambienti con situazioni disagiate, parliamo di benessere, di un ambiente in cui l’accesso all’educazione, alla cultura ed a valori umani, princìpi cardine della vita e fattori imprescindibili alla stessa, dovrebbe essere decisamente privilegiato. Invece tutto viene decisamente ignorato quando si pensa di essere il «potente» di turno. Le espressioni usate nel video, sono a loro volta replicate da un numero sempre maggiore di «potenti» politici e altri molti dei quali manipolatori delle parole e della verità. Sentiamo espressioni inaccettabili nel tentativo di chiudere la bocca alle vittime. Derisione e umiliazione nei confronti di chi la violenza l’ha subita, tutto nel totale silenzio della maggior parte delle donne che, occupando ruoli decisivi alla nostra vita (possibilità di legiferare, di indagare...), preferisce non esporsi, la pressione politica, forse, è troppo forte. Una cultura politica ad personam, dove non esiste separazione tra politica e coscienza perché il silenzio è complice. Il dramma non è solo tra chi subisce e chi usa violenza, è un dramma di fronte al quale tutti, uomini, donne e genitori devono prendere posizione. Il pensiero «non è successo a me ma a quella della porta accanto» è fallimentare, non deve più esistere. L’uso delle vecchie e vigliacche scusanti «se l’è cercata..., com’era vestita..., fuori a quest’ora...», fanno parte di un processo illogico che ogni essere umano, se vuole considerarsi sapiens deve contrastare. Ma che razza di Paese è il nostro, che cittadini siamo diventati! Non abituiamoci a vivere nell’indifferenza e nel silenzio che alimenta la violenza. Vorrei esortare ogni persona, a non tollerare questa brutalità, questa ferocia. Farlo è semplice, prendiamo posizione, non voltiamoci dall’altra parte. Agiamo con coscienza, strumento applicabile come strategia evolutiva. Lettera firmata

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