BRESCIA INSOLITA

Piccolo Cinema, il ciak delle meraviglie

di A cura di Marco Tiraboschi

Per trovare il nuovo, il diverso, l’insolito, non sempre bisogna andare lontano. Spesso la meraviglia la si può trovare dietro l’angolo, in un vicolo poco frequentato, appena fuori dal viavai cittadino, pronta per essere colta. A Brescia nella penombra di vicolo Francesco Lana, al numero 15, passando verso sera, è probabile che già in lontananza vediate una rassicurante insegna luminosa dai toni rosa e azzurri che sovrasta una porticina turchese. Il disegno di un piccolo Charlot che fa capolino dietro a una nuvoletta sulla cassetta della posta, non lascia dubbi: qui si fa il cinema. È il «Piccolo Cinema Paradiso», che nel suo piccolo antico spazio diviso in tre piccole navate, somiglia più a un tempietto che a una sala di proiezione, dove, dimenticati gli antichi dei, vengono celebrati e vissuti i capolavori della storia del cinema passato e contemporaneo, ma non solo: lo spazio è un archivio dell’arte infantile e un museo del cinema, un inno alla creatività. A metà degli anni ’90, Silvano Agosti, autore cinematografico originario di Brescia, apre questo spazio con l’intento di dare una casa al cinema d’arte e ai propri lavori. A partire dagli anni ’60 ha prodotto opere di notevole interesse che vanno dal sostanziale contributo al capolavoro «I pugni in tasca» del 1965, di Marco Bellocchio, a «Il giardino delle delizie» del 1967 con Maurice Ronet e musiche di Ennio Morricone, a «n.p. il segreto» o «Uova di garofano» che coinvolgono personalità come Irene Papas, Francisco Rabal, Lou Castel, Ingrid Thulin, e il compositore Nicola Piovani. Agosti, aiutato da volontari, da sempre cura la programmazione della saletta. Tra il frusciare dei nastri delle videocassette e il rumore meccanico dei proiettori che mandano diapositive di opere di bambini, contribuisce a formare a Brescia una nuova generazione di appassionati, di autori e di spettatori. Da una Brescia cinematograficamente sonnolenta nascono, nei decenni successivi, nuove associazioni, circoli e rassegne che si occupano di cinema d’autore, rivitalizzando la città. Uno dei luoghi più singolari, non solo di Brescia, ma d’Italia, dove le voci di Tarkovskij, Bresson, Bergman, Antonioni e tanti altri, ancora risuonano chiare.

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