Qualcuno sta disonorando un nobile sport

di Virgilio Bonfadini

Gentile direttore, scrivo per esporre la mia opinione su quanto sta accadendo nel Rugby Rovato. Parlo da semplice sportivo, ma di lunga esperienza. Tutti sono a conoscenza del mio affetto e della mia disponibilità verso i giocatori, gli allenatori e i dirigenti della squadra che si sono succeduti negli anni. Per questo, ritengo opportuno e doveroso intervenire per manifestare il mio disagio e dolore verso comportamenti che ritengo gravemente lesivi e dannosi per la squadra stessa e per la società sportiva e che nulla abbiano di sportivo. In questi giorni ho sentito e letto tantissime cose contro il Rugby Rovato, che non condivido affatto. Ora, come ex giocatore, nato e cresciuto in questo grande club, mi sento in dovere di dire anche la mia opinione. Nulla da dire sulla scelta dell’allenatore, questo è compito di altri. Come Pilone e uomo, però, non capisco il comportamento dei giocatori, il loro dovere è giocare, divertirsi e metterci il cuore in questo bellissimo sport. In tanti anni non ho mai ne visto, nè sentito di un comportamento simile in alcuna squadra, è una cosa assurda, fuori da ogni logica: questo non è il rugby che tutti conoscono e amano! Questo è un comportamento di persone che forse sono state abituate troppo bene, hanno tutto ciò che una società può dare: campo sintetico per non sporcarsi, palestra sempre a disposizione, pullman per le trasferte, terzo tempo e, nonostante ciò, hanno pure avuto il coraggio di scrivere una mail perchè una sera hanno trovato l’acqua per la doccia fredda (quando per noi questo era la normalità) senza comprendere che tante persone si attivano e lavorano perché si possa giocare al meglio (un inconveniente una volta ogni tanto può capitale e dovrebbe essere compreso). Ma siamo sicuri che questa sia una squadra di rugby? Mi domando come si faccia a girare le spalle quando dalla tua società hai tutto? Vogliono correre più veloci del vento, quando si sa che è impossibile.... Mai sentito nella storia del rugby che i giocatori abbiano dato un ultimatum al proprio club, specialmente nel Rugby Rovato, creato più di 40 anni fa dai miei compagni di gioco, dal nostro Gigi Mondini, da Elvio Simonato e dal nostro primo sponsor, la fam. Pagani. Questi giocatori cosa vogliono fare? Buttare all’aria tutto questo? Dov’è l’amore per i compagni, per la società e per la storia di questo club? Fate il vostro dovere di giocatori, andate in campo sereni senza guerre assurde che portano solo alla distruzione. Ho saputo che addirittura anche qualche mio ex compagno di squadra si è messo contro la società. Dico loro. Smettetela di sputare nel piatto dove avete mangiato e mettervi contro chi vi ha aiutato quando ne avevate bisogno, siate uomini! Un comportamento simile a mio parere dovrebbe portare ad escludere queste persone da qualsiasi società della F.I.R. Altra nota dolente sono i genitori: si permettono di dire la loro sulle decisioni della società senza aver mai nemmeno calpestato un campo da Rugby. A loro dico: fate i genitori, fate che i vostri figli possano giocare sereni questo bellissimo sport in una società sana. Finisco col dire da ex Pilone numero 3 ai genitori, ai giocatori e a chi non va bene questo Rugby Rovato: nessuno vi trattiene, se non siete d’accordo con le scelte del club andatevene senza intaccare la libertà di scelta e la bellezza di questo sport. Sappiate che il Rugby Rovato esiste dal 1976 e nessuno mai riuscirà a rovinarlo. Concludo facendo un grosso in bocca al lupo a Paul Griffen, a Francesco Filippini e a tutti quei ragazzi che decideranno di mettersi a disposizione del Rugby Rovato. Per sempre il condor nel cuore Virgilio Bonfadini

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