A scorrere l’affluenza elettorale in calo nei Comuni c’è da chiedersi se non siano stati i referendum a frenare invece che a beneficiare di ciò che a lungo ha rappresentato un vanto dei paesi: la partecipazione sempre elevata al voto. Altro che effetto traino, insomma. Cresce così il disamore verso tutto quanto sa anche lontanamente di politica, uno scivolamento costante, segnalato a ripetizione negli ultimi anni anche dalle difficoltà a trovare persone disposte a candidarsi non da sindaco, ma anche da semplice consigliere. Poi verso sera, l’affluenza registra una rimonta che attenua in parte il gap rispetto alla precedente consultazione amministrativa (CLICCA QUI PER I DATI NEGLI 11 COMUNI). Non è un caso che ad ogni tornata elettorale non manchi il Comune con un solo candidato alla corsa per la fascia tricolore, quest’anno è il caso di Provaglio Valsabbia. Nel piccolo comune è stata superata di gran lunga la soglia del 40 per cento dei votanti per la validità della consultazione e quindi il sindaco uscente Massimo Mattei può considerarsi confermato. È vero, nello spoglio di questo pomeriggio il suo nome dovrà essere scelto da almeno il 50 per cento di chi ha votato: che non accada appartiene con notevole sicurezza al mondo dell’improbabile. Di certo comunque è che ieri sera alle 23 le sedi elettorali hanno sbarrato le porte e iniziato lo scrutinio ad oltranza dei referendum sulla giustizia; nel pomeriggio dalle 14 si passerà invece allo spoglio delle schede negli undici Comuni che rinnovano sindaco e consiglio comunale. Quattro con oltre 15mila abitanti, Desenzano, Palazzolo, Gussago e Darfo per i quali è previsto il turno di ballottaggio; non per Palazzolo tuttavia perchè i candidati sindaci sono soltanto due, quindi il prossimo primo cittadino avrà già un nome nel pomeriggio. Gli altri sette Acquafredda, Bienno, Gottolengo, Mura, Odolo, Paspardo e Provaglio eleggeranno il sindaco al termine di un testa a testa quasi ovunque, ad eccezione, come abbiamo già detto, di Provaglio Valsabbia. La giornata di consultazione è trascorsa ovunque senza particolari sussulti e nemmeno contestazioni; di certo la decisione di derubricare l’obbligo della mascherina ad una forte raccomandazione ad indossarla ha allentato i rischi di scaramucce; le misure di protezione più severe sono rimaste per il personale visti l’afflusso di persone e la permanenza a lungo nei locali. Riguardo alla scrutinio la minor affluenza accorcerà i tempi delle procedure.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA