LA RICONFERMA

Regionali, vince Fontana con il 55%: «Riconosciuto il nostro lavoro». Majorino: «Il Terzo polo rifletta»

di Paola Buizza e Natalia Danesi
Fratelli d'Italia primo partito in Lombardia e a Brescia. Delusione Moratti: «Ma c'è spazio per una proposta politica nuova»
Attilio Fontana durante la conferenza stampa per commentare le elezioni
Attilio Fontana durante la conferenza stampa per commentare le elezioni
Attilio Fontana durante la conferenza stampa per commentare le elezioni
Attilio Fontana durante la conferenza stampa per commentare le elezioni

Attilio Fontana centra la riconferma in Lombardia. Quando mancano solo una manciata di sezioni alla conclusione dello spoglio, il governatore uscente di centrodestra è al 54,7% contro il 33,9% del candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino. Deluso il Terzo Polo che appoggiava Letizia Moratti, ferma al 9,8% mentre l'"outsider" Mara Ghidorzi di Unione Popolare è all'1,5%.

In Lombardia Fratelli d'Italia è il primo partito con il 25,19%, seguito dal Partito Democratico (21,8%), Lega (16,5%) e Forza Italia (7,2%)

Così anche in provincia di Brescia dove ad ora FdI si posiziona primo con il 25,5% ma è stato testa testa fino all'ultimo tra Pd (22%) e Lega (20,4%) seguiti sempre da Fi (10,4%).

Fontana: «Grazie ai lombardi, che ci hanno riconosciuto il lavoro che abbiamo fatto»

«Grazie ai lombardi, che ci hanno riconosciuto il lavoro che abbiamo fatto, la concretezza di questi anni, che non hanno guardato alle polemiche ma ai fatti veri. Grazie mille lombardi». Così il presidente uscente della Regione Lombardia e candidato del centrodestra, Attilio Fontana, dopo che le prime proiezioni lo davano saldamente in testa. Quando poi il risultato ha iniziato a consolidarsi, ha aggiunto che è stata una «vittoria di squadra, portata avanti in maniera coesa» da tutta la coalizione. «Sono soddisfatto che i cittadini hanno compreso la nostra capacità di affrontare momenti difficili e complicati».

Il risultato della Lega «mi fa molto piacere» ed è «la dimostrazione che il radicamento sul territorio riesce sempre a pagare». «Credo che Salvini non abbia avuto momenti di debolezza» e queste elezioni «sono un passaggio a favore della Lega nel suo complesso», ha aggiunto Fontana,  replicando a chi chiedeva se il risultato del Carroccio in Lombardia di riflesso rafforza anche la segreteria di Matteo Salvini. «Sia all’interno della Lega che dalla mia lista civica - conclude Fontana - c’erano persone che hanno dimostrato in passato di saper svolgere bene il ruolo di amministratori».

Riguardo agli assessori in quota Fratelli d’Italia «valuteremo a bocce ferme». «Non abbiamo ancora iniziato a discutere di questi problemi ne parleremo quando ci troveremo, anche perchè non ci sono ancora i dati definitivi delle singole liste»  ha aggiunto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. «In questi anni - ha ribadito- siamo stati d’accordo su tutto nessun partito ha imposto le sue idee e continueremo così».

Sulla pagina di Lombardia Notizie l'intervista integrale al governatore Attilio Fontana che viaggia  a vele spiegate verso la riconferma.

Majorino: «Una vittoria netta della destra. Ma i giovani sono con noi»

È stata «una vittoria netta della destra», «il Terzo polo rifletta sulla scelta che ha portato a sostenere Letizia Moratti» e «non aver avuto un leader di partito a livello nazionale non ci ha aiutato»: è quanto ha detto il candidato del centrosinistra e M5s Pierfrancesco Majorino alle regionali lombarde. «Non avere una leadership nazionale ci ha costretto a far sempre un di più - ha aggiunto - rimane il rammarico di aver presentato il candidato due mesi prima del voto». 

«Credo che le primarie possano essere utili e anzi sono sempre certamente la strada migliore ma se le avessimo fatte il 19 dicembre con un’alleanza tutta da costruire non sarebbero state praticabili. Il centrosinistra deve imporsi di scegliere mesi e mesi prima i candidati. La Lombardia è una terra enorme, con 10 milioni di abitanti. Puoi fare anche 800 iniziative come ho fatto io ma in tanti luoghi arrivi per la prima volta» ha aggiunto Majorino, il quale ha annunciato che si dimetterà dall'europarlamento per «rimanere in Consiglio regionale come è giusto che sia, per portare all’opposizione il mio contributo e aiutare le forze dell’opposizione».

«Faremo una opposizione combattiva e propositiva» ha avvisato il candidato del centrosinistra e del Movimento Cinque Stelle  ringraziando il suo comitato riunito all’Ostello Bello Grande di Milano.  Quello dell’astensionismo «è un dato preoccupante, che credo tutto il  mondo politico non debba assolutamente rimuovere o trascurare. Ma ritengo anche che tutto ciò non debba suonare in alcun modo come un alibi, perchè siamo di fronte a un’affermazione della destra assolutamente netta» , ha aggiunto.  «La maggior parte dei giovani che ha partecipato ha scelto me - ha aggiunto rispondendo alle domande della stampa -, è una cosa che mi ha riempito di orgoglio e anche un po' emozionato».

«Credo che gli elettori meritassero una coalizione unita, sempre. Per questo ritengo che la scelta del Terzo polo di rompere» l’accordo «con noi sia stata davvero sbagliata e fallimentare».   «Lascio al Terzo Polo la discussione su di sé, ma mi pare evidente che, se era stato la novità delle elezioni politiche, queste elezioni gli fanno prendere un colpo pazzesco» in Lombardia e a Milano. «Poi è anche vero che magari non avremmo vinto comunque - ha concluso Majorino -, questo è possibile, non cerco facili alibi o vie di fuga. Però la scelta di Letizia Moratti è stata rigettata in maniera significativa dagli elettori».

 Il post sui social di Matteo Salvini «Vittoria. Grazie Lombardia. Grazie Lazio».

Così su Instagram il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, commenta i primi exit poll sulle elezioni regionali.

Moratti: «Chiara vittoria del centrodestra»

«Ho preso atto della chiara vittoria del centrodestra: ho chiamato Fontana senza trovarlo e ho lasciato un messaggio per fargli le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro». Queste le prime parole della candidata alle elezioni regionali in Lombardia Letizia Moratti nel quartier generale del suo comitato elettorale a Milano dopo la sconfitta. «Penso che nei prossimi i giorni sarà importante rivedere le diverse liste per capire il peso del voto civico. Sono convinta che ci sia spazio per ricostruire una proposta politica nuova e che dalla Lombardia partirà questa proposta»

«Credo che si vince e si perde in democrazia se ci si mette in gioco anche con coraggio in posizioni scomode e se si crede in un progetto e in un programma di cambiamento - ha proseguito -. Ringrazio tutti i candidati e candidate della mia lista: si sono impegnati, hanno fatto campagna fatta di competenza e proposte concrete. Ringrazio anche tutti gli elettori ed elettrici». «Ho preso atto con grande dispiacere del forte astensionismo: quasi il 60% non ha votato. È un danno per la nostra democrazia». Moratti ha anche aggiunto: «La vittoria è netta, ma vincere con un 41%» di affluenza «è una sconfitta nel momento in cui la democrazia ha bisogno di partecipazione».

Letizia Moratti
Letizia Moratti

«Unire le forze con Majorino schiacciato sul Movimento 5 Stelle sarebbe stato tradire il nostro elettorato» ha detto  la candidata alle elezioni regionali in Lombardia Letizia Moratti dal quartier generale del suo comitato elettorale a Milano rispondendo a chi le chiedeva se unendo le forze con il candidato del centrosinistra il risultato sarebbe stato diverso.

Ghidorzi: «Per noi l'importante era esserci»

«Anche se non entriamo, per noi era importante esserci, dobbiamo radicarci su territorio»: è il commento a caldo di Mara Ghidorzi, candidata presidente di Unione Popolare alle regionali in Lombardia. Quello sull’affluenza «è un dato molto brutto - ha aggiunto - che segna la disaffezione dei cittadini verso la politica. Bisogna fare tutti una riflessione».

Ad ogni modo il trionfo del centrodestra che si sta delineando «ce lo aspettavamo - ha continuato - perchè il centrosinistra gioca a fare la fotocopia del centrodestra e poi i cittadini scelgono l’originale». Quindi come Unione Popolare, «speriamo di poter raggiungere il 3% - ha concluso - sarebbe un buon punto di partenza per costruire una forza a livello nazionale».

 

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