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Federico da Sarezzo a Londra: "Appena possibile farò il vaccino"

Vive a Londra da quasi cinque anni il saretino 26enne Federico Zubani, dopo aver conseguito la laurea triennale allo Iulm in comunicazione e pubblicità. “Mi sono trasferito a Londra con la mia ragazza Eleonora - spiega - con l’obiettivo di conseguire un master in progettazione e programmazione di videogiochi. Ma prima di rimettermi a studiare ho lavorato un anno e mezzo in un’agenzia immobiliare. Il master mi ha regalato diverse opportunità, una per esempio di lavorare come assistente in università e tenere lezioni agli studenti, impiego che tutt’ora ho. Lo scorso anno ho collaborato ad un progetto messo in campo dall’aeronautica inglese. Accanto al lavoro in università, lavoro per un’azienda di servizi informatici che segue le case d’asta”. La situazione inglese relativamente al Covid, non è troppo differente da quella italiana. “E’ ormai un anno e mezzo che sono in smart working – prosegue Federico - ci è consentito uscire per passeggiare, e mi attengo alle indicazioni. Bar e ristoranti sono chiusi e possono fare delivery”. Per ora, nonostante gli affetti più cari manchino come mamma Giuliana e papà Leonardo, Federico non intende rientrare in Italia: Londra nonostante l’uscita dall’Europa, offre molte opportunità lavorative e più gratificanti . “Non torno a casa dallo scorso luglio - commenta Federico- ed al momento non avendo particolari esigenze legate al rientro resto qui. Il Governo ha bloccato i viaggi ed intende sanzionare con una salata multa chi varca i confini. Ma attenzione: non siamo confinati. Se avessi una reale necessità, potrei tornare in Italia”. I deterrenti se aiutano a tenere la gente a casa e a limitare il contagio, sono condivisibili. “La politica adottata attualmente dal governo- aggiunge Federico- sembra sia stata una scommessa vincente. Il programma prevede riaperture graduali, grazie al successo della campagna vaccinale di massa. Sostanzialmente si stanno adottando le cautele possibili”. E per quel che riguarda il vaccino? “Si è iniziato – conclude Federico – vaccinando anziani e le categorie più fragili. Il piano vaccini è stato fin da subito accentrato su scala nazionale. A noi, in quanto residenti, spetta, ma ancora non è toccato; certamente lo farò non appena possibile: ritengo sia un dovere civico”.

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