ALLE URNE

Allestiti i seggi a Brescia e in 16 comuni della provincia >>> COME E DOVE SI VOTA

di William Geroldi
Domani alle 7 l'apertura dei seggi. Domenica si vota dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Il ballottaggio è possibile solo in città così come il meccanismo del voto disgiunto
Allestimento seggi

Alle scoccare delle ore 16 tutti i presidenti e tutti gli scrutatori dei seggi della città hanno avviato le procedure preliminari di scrutinio. In primo luogo hanno verificato che i registri, il materiale e la documentazione fosse completa. Poi hanno avviato la procedura: dall'allestimento del seggio alla vidimazione delle schede e soprattutto la tabella dei turni per garantire il presidio del seggio nella giornata di domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.

I bresciani sono chiamati alle urne

Brescia si recherà nelle prossime ore alle urne per eleggere il sindaco e 32 consiglieri comunali. La legge elettorale per i Comuni oltre i 15mila abitanti prevede un possibile turno di ballottaggio due settimane più tardi, il 28 e 29 maggio, tra i due aspiranti sindaci più votati, nel caso al primo turno nessuno candidato raggiunga la metà più uno dei voti favorevoli. Con una opportunità: il voto supplementare offre la possibilità di apparentamenti delle liste battute con i due candidati. La scelta dovrà essere presa entro la domenica successiva al primo turno. Il futuro sindaco una volta eletto avrà come dote una maggioranza di 20 consiglieri, il resto dell'assemblea verrà ripartito in misura proporzionale tra le liste sconfitte, con uno sbarramento del 3 per cento.

Come si vota a Brescia

Gli elettori avranno più opzioni per esprimere il proprio consenso:

  • mettendo un segno sul nome dell'aspirante sindaco;
  • mettendo un segno su una delle liste dei candidati consiglieri che lo sostengono e che si estenderà al candidato sindaco, ma non il contrario;
  • possibile il voto disgiunto: a favore di un candidato sindaco e allo stesso tempo un segno su una lista rivale
  • Consolidato il meccanismo delle preferenze: un solo candidato oppure due. In quest'ultimo caso si deve seguire il criterio dell'alternanza di genere (un uomo e una donna o viceversa), pena l'annullamento della seconda preferenza.

Dove e chi si vota in provincia

Dieci, dodici, sedici: sono invece i numeri dei consiglieri comunali da attribuire a ciascuno dei sedici Comuni della provincia chiamati al voto, a seconda del numero degli abitanti determinati al 2021 visto che la popolazione legale è stata aggiornata all'ultimo censimento permanente.

  • Dieci i candidati da eleggere nei paesi fino a 3mila abitanti: Agnosine, Barghe, Berzo Demo, Berzo Inferiore, Borno, Milzano, Ponte di Legno, Soiano
  • Dodici i membri del Consiglio comunale da eleggere di Castelcovati, Malonno, Offlaga, San Zeno, Toscolano e Trenzano
  • Sedici i consiglieri da eleggere a Ospitaletto e Manerbio.

Si tratta di Comuni con meno di 15mila abitanti che esprimeranno il sindaco subito, senza turno di ballottaggio, basterà un voto in più degli avversari; e se proprio il balltotaggio non è del tutto escluso, nel caso ci fosse un pari merito tra due candidati (è accaduto in passato a Calvagese) sarà necessario ricorrere al voto supplementare due settimane più tardi.

Come si vota in provincia

La modalità di voto in questi Comuni è molto semplice:

  • l'elettore potrà mettere un segno sul candidato sindaco o sulla lista senza altre possibilità perchè ogni aspirante sindaco è sostenuto da una sola lista.
  • Riguardo alle preferenze, è una sola; possibile la seconda a condizione che siano di genere diverso.
  • Non esiste voto disgiunto nei paesi con meno di 15mila.

Lunedì a spoglio delle schede ultimato gli elettori sapranno subito chi è il nuovo sindaco e a seguire la composizione del consiglio comunale. Il criterio di ripartizione dei consiglieri comunali è all'insegna appunto della stabilità perchè alla compagine del vincitore verranno assegnati i due terzi dei componenti dell'assemblea, il rimanente da ripartire in misura proporzionale tra la liste o le liste sconfitte. Un «vantaggio» che certo non garantisce comunque e sempre una navigazione tranquilla, ma di sicuro aiuta l'amministrazione al governo del Comune. Un altro aspetto che distingue i paesi con meno di 15mila abitanti è la componente assessorile: il consigliere comunale può essere promosso assessore senza doversi dimettere, come invece è obbligatorio nei Comuni con oltre 15mila abitanti.

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