LE REGOLE

Brescia alle urne, turno secco e ballottaggio: guida al voto in città e provincia

di William Geroldi
Eccetto che per il capoluogo, in tutti gli altri comuni basta il primo turno perché hanno meno di 15.000 abitanti. Anche il meccanismo del voto disgiunto è consentito solo per Brescia

Brescia si recherà nelle prossime ore alle urne per eleggere il sindaco e 32 consiglieri comunali. La legge elettorale per i Comuni oltre i 15mila abitanti prevede un possibile turno di ballottaggio due settimane più tardi, il 28 e 29 maggio, tra i due aspiranti sindaci più votati, nel caso al primo turno nessuno candidato raggiunga la metà più uno dei voti favorevoli. Con una opportunità: il voto supplementare offre la possibilità di apparentamenti delle liste battute con i due candidati. La scelta dovrà essere presa entro la domenica successiva al primo turno.

Come si vota

Il futuro sindaco una volta eletto avrà come dote una maggioranza di 20 consiglieri, il resto dell’assemblea verrà ripartito in misura proporzionale tra le liste sconfitte, con uno sbarramento del 3 per cento.

Gli elettori avranno più opzioni per esprimere il proprio consenso:

  • mettendo un segno sul nome dell’aspirante sindaco
  • oppure un segno su una delle liste che lo sostengono e che si estenderà al candidato sindaco, ma non il contrario
  • possibile anche il cosiddetto voto disgiunto, ovvero a favore di un candidato sindaco, ma nello stesso tempo apponendo un segno su una lista rivale. 

Consolidato il meccanismo delle preferenze: una oppure due, ma la seconda di genere diverso, pena la cancellazione.

Quanti saranno i consiglieri nei 16 comuni della provincia al voto

Dieci, dodici, sedici: sono invece i numeri dei consiglieri comunali da attribuire a ciascuno dei sedici Comuni della provincia chiamati al voto, a seconda del numero degli abitanti determinati al 2021 visto che la popolazione legale è stata aggiornata all’ultimo censimento permanente.

Dieci i candidati da eleggere nei paesi fino a 3mila abitanti (Agnosine, Barghe, Berzo Demo, Berzo Inferiore, Borno, Milzano, Ponte di Legno, Soiano); dodici i membri invece del consiglio comunale di Castelcovati, Malonno, Offlaga, San Zeno, Toscolano e Trenzano; 16 infine i consiglieri di Ospitaletto e Manerbio.

Si tratta di Comuni con meno di 15mila abitanti che esprimeranno il sindaco subito, senza turno di ballottaggio, basterà un voto in più degli avversari; e se proprio il ballottaggio non è del tutto escluso, nel caso ci fosse un pari merito tra due candidati (è accaduto in passato a Calvagese) sarà necessario ricorrere al voto supplementare due settimane più tardi.

Come si vota nei comuni della provincia

L’elettore potrà mettere un segno sul candidato sindaco o sulla lista senza altre possibilità perchè ogni aspirante sindaco è sostenuto da una sola lista. Riguardo alle preferenze, è una sola; possibile la seconda a condizione che siano di genere diverso, altrimenti verrà cancellata. Non esiste voto disgiunto nei paesi con meno di 15mila. Lunedì a spoglio delle schede ultimato gli elettori sapranno subito chi è il nuovo sindaco e a seguire la composizione del consiglio comunale.

Il criterio di ripartizione dei consiglieri comunali è all’insegna appunto della stabilità perchè alla compagine del vincitore verranno assegnati i due terzi dei componenti dell’assemblea, il rimanente da ripartire in misura proporzionale tra la liste o le liste sconfitte. Un «vantaggio» che certo non garantisce comunque e sempre una navigazione tranquilla, ma di sicuro aiuta l’amministrazione al governo del Comune. Un altro aspetto che distingue i paesi con meno di 15mila abitanti è la componente assessorile: il consigliere comunale può essere promosso assessore senza doversi dimettere, come invece è obbligatorio nei Comuni con oltre 15mila abitanti.•..

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