sisma fra europa e asia

Terremoto in Turchia, l'Oms: «Per le vittime numeri otto volte superiori a quelli iniziali». Sette giorni di lutto nazionale

L'epicentro è a 200 chilometri dal precedente di 7.8 registrato nella notte. Almeno mille morti anche nella vicina Siria
La disperazione di un padre che nel sisma ha perso il figlio
La disperazione di un padre che nel sisma ha perso il figlio
Terremoto in Turchia, soccorritori al lavoro tra gli edifici distrutti di Diyarbakir

Aggiornamento ore 20

Il corpo senza vita è avvolto da una coperta rossa. Il padre lo tiene in braccio, come a voler ancora proteggere quella piccola creatura che ormai non si muove più. Non esiste un termine per descrivere la morte di un figlio, ma quelle lacrime urlate nascoste sotto un cappuccio sembrano dargli una tragica immagine. Il sisma si è portato via tutto. Anche la vita dei più piccoli. L’immagine simbolo di questa tragedia arriva da Jindayris, città siriana nordoccidentale, ma potrebbe essere stata raccolta in uno dei tanti luoghi dove in queste ore si stanno piangendo le migliaia di vittime del sisma che ha colpito il sud della Turchia e le vicine regioni della Siria. Un disastro che non ha precedenti, il più grande dal 1939 stando a quanto riportato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

È salito ad oltre 2.600 il bilancio dei morti del devastante sisma che ha colpito Turchia e Siria. Le autorità turche hanno annunciato almeno 1.651 vittime, mentre almeno 1.000 morti si contano nella vicina Siria. E il violento terremoto che ha colpito la Turchia sudorientale e la vicina Siria potrebbe causare fino a otto volte più vittime rispetto agli oltre duemila morti riportati dai bilanci provvisori. La previsione arriva dall’Oms. «C’è un potenziale di ulteriori crolli e numeri otto volte superiori ai numeri iniziali», ha detto Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità. Intanto il presidente Recep Tayyip Erdogan ha proclamato sette giorni di lutto nazionale in Turchia.

 

Aggiornamento ore 16.30

Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. È salito ad oltre 2.300 morti il bilancio del sisma. Sono 810 le vittime nella sola Siria, che si aggiungono alle circa 1.500 in Turchia. I feriti nella sola Turchia sono almeno 7.600 mentre in Siria sono oltre 1.280. Il governo turco fa sapere in una nota che "finora è giunta la segnalazione di un totale di 2.824 edifici crollati"

A complicare i già difficili soccorsi nelle zone terremotate della Turchia e della Siria, c’è anche il meteo con gli esperti che prevedono forti piogge e nevicate nelle prossime ore, oltre a venti sostenuti. Lo riportano i media turchi citando i servizi meteorologici del Paese.

Aggiornamento ore  16

Il castello di Gaziantep, patrimonio Unesco in Turchia,  struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo, è stato distrutto dal terremoto che ha colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria.  

Il castello era una costruzione enorme, sorta quasi duemila anni fa per mano dell’impero Ittita, ma trasformata in vera e propria fortezza dai romani tra il II e III secolo dopo Cristo. Un ottimo punto di osservazione per gli attacchi che arrivavano dal mare, la fortezza era stata profondamente moificata durante il regno dell’imperatore ottomano Suleyman I il Magnifico (1520-1566), che ne rafforzò le mura e fece aggiungere una cinta interna. Le modifiche avevano resistito fino a oggi.

Aggiornamento ore 14.30

Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. Il numero di morti nei due Paesi è di circa 1.800. Nella sola Turchia sarebbero almeno 1.014 le vittime, mentre in Siria 783. 

Aggiornamento ore 12

Un’altra forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.5, ha colpito il sudest della Turchia negli ultimi minuti. Lo riporta l’Istituto geofisico Usa Usgs. Il sisma è stato localizzato a 4 km a sud-est di Ekinozu, nella provincia di ElazOg, ad una profondità di 10 km: riporta l’USGS. La nuova scossa è avvenuta a circa 200 km di distanza in linea d’aria a nord-est del primo sisma di magnitudo 7.8 registrato la notte scorsa. Secondo quanto comunicato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) la nuova scossa di terremoto è avvenuta alle 11:24 ora italiana ed è stata localizzata alle coordinate geografiche 38.0918 latitudine, 37.2674 longitudine.

Sulla scia del sisma di magnitudo 7,8, in Turchia un terremoto di magnitudo 4,6 della scala Richter ha scosso anche Cipro. La scossa di assestamento, il cui epicentro era 75 km a sud-est di Famagosta, ha colpito alle 11:23 ora locale, secondo il Centro Sismologico Mediterraneo Europeo, riportato dal Guardian. Il nuovo sisma segue quelli che il dipartimento di rilevamento geologico dell’isola del Mediterraneo orientale ha descritto come una serie di «piccoli tsunami» al largo della costa di Famagosta innescati dal massiccio terremoto turco.

Domenica era stato registrato un terremoto di magnitudo 3.6 il cui epicentro è stato localizzato 25 km a nord-est della costa di Paralimni. Nella parte settentrionale di Cipro, occupata dai turchi, è stato istituito un centro di crisi con l’obiettivo di assistere le autorità della Turchia continentale.

 

Aggiornamento 11.30

Potrebbero essere migliaia i morti a causa del terremoto di magnitudo 7.9 tra Turchia e Siria, decine di migliaia i feriti. Un primo bilancio dato dal presidente turco Erdogan indica 912 vittime solo in Turchia. Impossibile al momento avere i numeri per alcune zone del confine con la Siria, mentre i danni sono ingenti e moltissime persone sono ancora sotto le macerie.

Centinaia gli edifici distrutti: crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun del XIX secolo. Il castello di Gaziantep, di epoca romana, è un cumulo di macerie. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato.

Rientrata l’allerta diramata dalla Protezione Civile italiana per un possibile maremoto. Gli Usa disponibili ad inviare «qualsiasi tipo di assistenza». Partiti i primi team di soccorso della Ue. Dalla casa Bianca alla Gran Bretagna all’Italia tanti i paesi che si sono offerti di fornire aiuto.

 

Aggiornamento 10.30

È salito ad almeno 831 il bilancio delle vittime in Turchia e Siria provocate dal terremoto che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia: è quanto emerge dai conteggi fatti finora dalle autorità dei due Paesi, oltre che dalle squadre di soccorso in Siria. Finora, infatti, si contano almeno 284 morti in Turchia, almeno 427 nelle zone della Siria controllate dal governo e oltre 120 nelle aree del Paese controllate dai ribelli.

Medici senza frontiere sta ricevendo «molti feriti e morti» nelle sue strutture nel nord-ovest della Siria: «le nostre èquipe stanno lavorando fin dalle prime ore del mattino per rispondere all’afflusso di persone», rende noto la stessa ong. «In altre località abbiamo donato kit e siamo in contatto con le autorità sanitarie per un migliore supporto: a Idlib, nel nord della Siria, stiamo curando i pazienti nei nostri ospedali supportati e le nostre èquipe hanno donato kit medici di emergenza ad altre strutture della regione». «Rimaniamo in stretto contatto con le autorità nel nord-ovest della Siria e nel sud della Turchia per supportare meglio in base alle loro esigenze e supportare le persone colpite dal terremoto».

 

Terremoto fra Turchia e Siria, oltre 830 le vittime

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Aggiornamento ore 8.45

Sono oltre 700 le persone che hanno perso la vita per il terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria. Almeno 300 i morti, e almeno 2.323 i feriti, nelle province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras) ma il bilancio è destinato a salire dal momento che il prefetto di Kahramanmaras - una delle province colpite - ha detto che non è ancora possibile capire quante siano le vittime mentre i danni sono ingenti.

Terremoto tra Turchia e Siria, l'arrivo delle ambulanze a Diyarbakir

 

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Una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 è stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Sono seguite poi altre tre scosse alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora italiana con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep. Alle vittime registrate in Turchia, un centinaio (ma i numeri sono in continuo aggiornamento), si aggiungono i morti in Siria: «Seicentotrentanove persone sono rimaste ferite e 237 sono state uccise nelle province di Aleppo, Latakia, Hama e Tartus», ha dichiarato il ministero della Sanità in un comunicato. Ma i numeri sono in continuo aggiornamento. In precedenza, un ospedale aveva riferito all’agenzia di stampa Afp che il terremoto ha ucciso almeno otto persone nelle aree settentrionali controllate dalle fazioni filo-turche, portando il totale dei morti nel Paese dilaniato dalla guerra ad almeno 245.

La Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo, è stata in gran parte distrutta dal terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il sud est della Turchia provocando almeno 76 morti e 440 feriti. Lo fanno sapere all’ANSA fonti nella comunità cattolica in Turchia. Il sisma ha colpito anche la zona del nord della Siria nelle vicinanze con il confine turco dove sono morte almeno 110 persone e i feriti sono centinaia.

 

[[(article) Sisma in Turchia: distrutta la cattedrale di Iskenderun]]

 

A seguito del terremoto di mangitudo 7.9 avvenuto fra Siria e Turchia l’Ingv ha emesso un’allerta tsunami informando che l’onda di impatto dovrebbe arrivare sulla costa siciliana alle 6:35 su Siracusa‚ alle 6:39 a Catania e alle 6:40 a Messina. A seguire l’onda potrebbe impattare su Portopalo, Ginostra, Strombolicchio, Milazzo, Palermo, Marettimo, Gela, Pantelleria, Lampedusa, Porto Empedocle, Sciacca e Mazara del Vallo. Nella notte il Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) della Sicilia ha invitato «i cittadini ad allontanarsi dal litorale basso‚ da zone portuali‚ e di avvisare la popolazione e porre la massima attenzione».

Alle 7.30 l'allarme maremoto sulle coste italiane è stato revocato sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell'Ingv. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30. la misura era stata decisa da FS per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane.

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