Auto ribaltata,
il piccolo Ettore
si è arreso

di Alessandro Gatta
L’elicottero atterrato sulla strada per soccorrere il neonatoL’auto della madre del piccolo Ettore ribaltata nel fosso
L’elicottero atterrato sulla strada per soccorrere il neonatoL’auto della madre del piccolo Ettore ribaltata nel fosso
L’elicottero atterrato sulla strada per soccorrere il neonatoL’auto della madre del piccolo Ettore ribaltata nel fosso
L’elicottero atterrato sulla strada per soccorrere il neonatoL’auto della madre del piccolo Ettore ribaltata nel fosso

Aveva appena cominciato a conoscere il mondo, era venuto alla luce solo una dodici giorni fa, il 15 febbraio scorso: mai destino più crudele per il piccolo Ettore Stefanoni, morto nella notte al Civile di Brescia dov’era ricoverato, in condizioni disperate, da meno di 48 ore. È LUI LA VITTIMA del tragico incidente di martedì mattina a Pozzolengo, in località Vaibò: erano passate da poco le 9.30 quando la Nissan Juke guidata dalla mamma, la 33enne Sara Abeni, è finita fuori strada in curva, forse a causa della fitta nebbia che in quei momenti avvolgeva la campagna, lungo la direttrice che porta a San Martino della Battaglia. La giovane donna è rimasta praticamente illesa, il piccolo Ettore invece aveva riportato un forte trauma cranico, da cui purtroppo non si è più ripreso: è rimasto intubato, privo di conoscenza fino alla tarda serata di mercoledì, quando è tristemente spirato. Fino all’ultimo i genitori Sara e Federico, 49 anni, speravano nel miracolo: il neonato era stato intubato sul posto, estratto dalle lamiere dell’auto grazie ai Vigili del fuoco di Castiglione, soccorso dai volontari della Croce Rossa e dall’automedica di Desenzano, poi trasferito d’urgenza al Pediatrico del Civile, a bordo dell’elicottero che per non perdere nemmeno un attimo era atterrato direttamente sulla carreggiata, chiusa al traffico in entrambi i sensi di marcia. I rilievi sono stati affidati alla Polizia stradale, che come da prassi ha immediatamente posto sotto sequestro la vettura: è notizia di poche ore fa anche del fascicolo d’indagine aperto per omicidio stradale, un atto dovuto per consentire tutti gli accertamenti del caso. Come detto, il piccolo Ettore era venuto al mondo il 15 febbraio: abitava a Brodena, frazione di Lonato, dove con mamma e papà (entrambi originari di Sirmione) si era trasferito da poco, insieme al fratellino Bruno, che invece ha già compiuto 4 anni. Nel quartiere non erano molto conosciuti, ma nel Basso Garda invece sì: mamma Sara ha lavorato come barista a Rivoltella, il padre Federico invece da oltre un decennio è dipendente di un’azienda di abbigliamento e articoli sportivi. Al dolore dei familiari si unisce quello dei parenti più stretti, i nonni, gli zii, i tre figli che papà Federico aveva avuto con l’ex compagna, oltre ovviamente al cordoglio di un paese intero, e delle comunità di Lonato e Sirmione. Sono in corso ulteriori accertamenti sulla dinamica, su cui però non ci sarebbero dubbi: la madre avrebbe fatto tutto da sola, senza il coinvolgimento di altri veicoli. A nulla sono serviti purtroppo i presidi di sicurezza a tutela del bimbo, dal seggiolino alle cinture allacciate. L’auto si è ribaltata in un fosso, cappottandosi di 180 gradi. Sara Abeni è salita sull’elicottero insieme al suo bambino, è rimasta al suo capezzale a fino all’ultimo, aggrappata al filo sottilissimo di una speranza che inevitabilmente si è spezzato, con il passare delle ore. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti