MONTICHIARI. Da lunedì l’improvviso aumento di mezzi pesanti carichi di rifiuti. In municipio affermano di aver chiesto all’Arpa informazioni sul comportamento da tenere

A Vighizzolo
carovane di
rifiuti: è allarme

di Francesco Di Chiara
La lunga fila di camion carichi di rifiuti che hanno scaricato ieri a Vighizzolo
La lunga fila di camion carichi di rifiuti che hanno scaricato ieri a Vighizzolo
La lunga fila di camion carichi di rifiuti che hanno scaricato ieri a Vighizzolo
La lunga fila di camion carichi di rifiuti che hanno scaricato ieri a Vighizzolo

Francesco Di Chiara

File di camion carichi di rifiuti ed un odore nauseabondo lamentato dagli abitanti di Vighizzolo. L’allarme scatta di nuovo a Montichiari dove il via vai di mezzi pesanti che da un paio di giorni marciano in direzione delle discariche nella zona della popolosa frazione non poteva passare inosservato.

DA TEMPO non si vedeva un andirivieni così intenso di camion e in un attimo la voce si è sparsa, insieme alle domande sulla provenienza di quei carichi di immondizia e la loro destinazione finale. A poca distanza sorgono le scuole di Vighizzolo, ma stavolta, a differenza di qualche anno fa quando vennero mandati a casa, i bambini stavolta sono rimasti in classe nonostante le poco piacevoli zaffate. Sia lunedi che ieri i cittadini di Vighizzolo si sono svegliati con l’insopportabile puzza proveniente dalle discariche. Qualcuno è corso sul posto, ma ha visto solo l’insolita, lunga, interminabile fila di camion diretti nella zona degli impianti di smaltimento, verso la Gedit e la discarica Bernardelli, quella che a gennaio fu autorizzata dal Tar di Milano ad ampliare il proprio volume contrariamente allo stop deciso dalla Regione Lombardia.

«Difficile però dire dove esattamente fossero diretti i camion» afferma Alberto Minotti, membro del Comitato Sos Terra che però dice di parlare a titolo personale poiché il Comitato si è riunito proprio ieri sera per decidere quali azioni intraprendere.

L’assessore all’Ambiente Maria Chiara Soldini continua a monitorare la situazione, con l’aiuto della Polizia locale che più volte è intervenuta sul posto senza però rilevare nulla d’insolito e tantomeno utile per una eventuale segnalazione all’Ats o all’Arpa.

«Più volte ci siamo fatti sentire dall’Arpa - dichiara l’assessore Soldini - chiedendo anche quale sia il protocollo d’intervento pubblico nel caso di intensa diffusione di tali odori, che talvolta sono davvero insopportabili. Ma l’Arpa non ci risponde, dice solo che fanno il loro lavoro normalmente».

Eppure qualche preoccupazione dovrebbero averla dopo le dichiarazioni del procuratore generale Pierluigi Maria Dell’Osso, procuratore generale di Brescia che nel giugno 2015 dichiarò, riferendosi anche a Montichiari, che «ci sono siti nel bresciano il cui tasso di radioattività è superiore in maniera tutt’altro che trascurabile alla soglia limite, con gravi pericoli per l’incolumità e la salute umana dei cittadini». Dove sta la soluzione? È sufficiente l’indice di pressione introdotto nel 2014 dalla Regione Lombardia, ma che è alle prese con i ricorsi alla giustizia amministrativa? La gente della zona è preoccupata e chiede risposte precise.

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