Abusivismo nel mirino Sigilli sull’autofficina

Una istantanea dell’interno dell’autofficina abusiva funzionante a Bagnolo nella zona della stazione
Una istantanea dell’interno dell’autofficina abusiva funzionante a Bagnolo nella zona della stazione
Una istantanea dell’interno dell’autofficina abusiva funzionante a Bagnolo nella zona della stazione
Una istantanea dell’interno dell’autofficina abusiva funzionante a Bagnolo nella zona della stazione

Gli artigiani bresciani e non solo puntano da anni il dito sulla piaga dell’abusivismo, e da Bagnolo è appena arrivata una conferma delle loro ragioni: è rappresentata dalla scoperta di un’autofficina priva di ogni autorizzazione realizzata in un deposito di rottami. A scoprirla nella zona della stazione ferroviaria è stata la polizia locale. I controlli degli agenti guidati dal comandante Nicola Caraffini sono partiti dalla segnalazione di un residente, che a ogni ora del giorno e della notte era disturbato da rumori provenienti dal sito destinato esclusivamente a custodire le carcasse di mezzi da demolire. Dopo una serie di appostamenti è scattata l’ispezione: al momento del sopralluogo, gli agenti hanno trovato una persona che stava riparando il motore di una vettura. Così i poliziotti hanno messo sotto sequestro l’attrezzatura presente, compreso tutto il materiale collocato sul banco di lavoro e uno stock di pezzi di ricambio usati. Per il proprietario dell’area di stoccaggio, uno straniero residente in paese, scatterà una multa che può andare da un minimo di 5.164 euro a un massimo di 15.493. All’esterno del capannone è stato scoperto anche un deposito di rifiuti solidi e fluidi: saranno le analisi a verificare se hanno contaminato il terreno. Anche i carabinieri stanno indagando per verificare la provenienza dei pezzi di ricambio. «L’operazione conferma il rapporto di fiducia instaurato tra i cittadini e le forze dell’ordine, un rapporto fondamentale per prevenire e fronteggiare l’illegalità diffusa», commenta l’assessore alla Sicurezza Giuseppe Viviani. «Stiamo cercando di coinvolgere i residenti nella sorveglianza passiva del territorio - aggiunge il sindaco Pietro Sturla -. A loro non viene chiesto di diventare vigilantes, ma il Comune offre gli strumenti per segnalare anche in forma anonima». •. C.Reb.

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