MONTICHIARI

Addio a «Carlo dei cani» il clochard mite e gentile

di Flavio Marcolini
Giancarlo De Marco, aveva 67 anni a spasso con i sui amici (Photogek Fenardi)
Giancarlo De Marco, aveva 67 anni a spasso con i sui amici (Photogek Fenardi)
Giancarlo De Marco, aveva 67 anni a spasso con i sui amici (Photogek Fenardi)
Giancarlo De Marco, aveva 67 anni a spasso con i sui amici (Photogek Fenardi)

«L'è töt per te chesto cantù: te el scampancö, te el me barbù». Ha un groppo alla gola la gente di Montichiari: lo ha causato la morte, ieri, di Giancarlo De Marco, per tutti «Carlo dei cani». Conosciutissimo clochard, mite e gentile con tutti, aveva 67 anni ed era da tempo in coma dopo aver subito un'operazione alla gamba seguita da complicazioni e gravi problemi cerebrali. Solo al mondo, aveva un incedere maestoso quando lo si incontrava per le strade della cittadina con la sua famiglia: sei bassotti con i quali ha vissuto a lungo e che negli ultimi tempi, dopo il peggioramento della salute del loro dolce custode, hanno trovato accoglienza nel canile di Desenzano. Alle spalle Giancarlo aveva lasciato una vita avventurosa, lavorando sui mari italiani e internazionali su alcune petroliere. Ritornato a Montichiari dopo il dissesto economico dell'azienda di famiglia, se l'era cavata con mansioni e lavoretti saltuari che gli garantivano la sopravvivenza. Poi aveva preso con sé i bassotti riversando su di loro quell'affetto che - quando c'era l'occasione di parlargli un po' - si capiva che gli era mancato presto, anche per una impressionante serie di lutti subiti. Aveva abitato nelle case comunali vicine allo stadio Romeo Menti, e quando erano state dichiarate inagibili si era trasferito in un appartamento di una palazzina Aler di via Mazzoldi, ma i vicini sembra mal sopportassero i latrati dei cani. Giancarlo non era tipo da dare fastidio: dopo qualche sgradevole controversia, per il timore che qualcuno potesse fare del male ai suoi amici più che a sé, aveva scelto la strada, vagabondando sotto sole, vento e pioggia rifuggendo le costrizioni imposte dalla vita sociale. A sostenerlo negli ultimi anni tanti amici, che avevano dato vita anche al cliccatissimo gruppo Facebook «Aiutiamo Giancarlo a Montichiari». Erano loro che spesso provvedevano ai suoi bisogni quotidiani e che se ne sono presi cura fino alla fine. Anche il Comune lo ha ricordato con affetto in una nota diffusa sul web: «Per molti anni con i suoi adorati bassotti aveva percorso le strade di Montichiari, con quel suo fare all'apparenza burbero, ma in fondo gentile e sensibile. La sua vita irta di difficoltà gli aveva consentito di essere amato e benvoluto».La salma di questo vagabondo gentiluomo riposerà ancora per qualche ora nella casa funeraria Coffani di via Brescia e oggi alle 16,15 riceverà una benedizione nel cimitero di Montichiari..

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