Addio all’ultracentenaria una vita lunga 109 anni

di C.REB.
Manerbio piange Maria Salini
Manerbio piange Maria Salini
Manerbio piange Maria Salini
Manerbio piange Maria Salini

Il 14 marzo aveva tagliato il traguardo dei 109 anni. Maria Salini, che si è spenta a Manerbio, era l’ultracentenaria a livello provinciale. Nella «classifica» italiana dei decani occupava il ventunesimo posto. Nata nel 1911 nella cascina Mercandone, le origini contadine della famiglia avevano spinto la «piccola» di casa e i due fratelli Antonio e Bortolo a lavorare la terra. Anni che Maria custodiva nel ricordo dei pasti frugali in cascina, del latte fresco, del pane fatto con il grano che cresceva nei campi e dei panni lavati nella roggia. La sua vita cambiò quando si trasferì in vicolo Venezia e successivamente in via XX Settembre. Anche qui Maria, al servizio di alcune famiglie, continuò a lavare i panni, trasportati con pesanti carriole nelle vasche di via San Martino. Poi, nel 1934, l’assunzione come operaia alla Marzotto. Gli ultimi anni di Maria Salini - assistita dai nipoti Giuseppe ed Emma nella casa di via Magenta - sono stati scanditi da un ritmo lento e regolare. Due anni fa, intervistata da Bresciaoggi, aveva commentato la sua età avanzata con una battuta di spirito: «La più anziana della provincia? Dio, come so ècia...». Maria Salini era la più anziana della provincia, essendo nata qualche mese prima delle altre due ultracentenarie classe 1911: Emma Napolitano, originaria di Genova ma residente a Villa Carcina, che si è spenta il 7 ottobre scorso, ed Elisa Cailotto, emigrata da Palazzolo a Verona, l’unica al momento vivente. Il 2020 è stato un anno triste per i centenari bresciani: da gennaio ad oggi sono già morti 120 supernonni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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