Agenti a caccia di veleni spandimenti di liquami e parcheggi nati dal nulla

di P.BAL.
Il parcheggio abusivo realizzato nell’ex cava di Ghedi
Il parcheggio abusivo realizzato nell’ex cava di Ghedi
Il parcheggio abusivo realizzato nell’ex cava di Ghedi
Il parcheggio abusivo realizzato nell’ex cava di Ghedi

Nella versione settentrionale della «terra dei fuochi» succedono cose davvero straordinarie. Succede, per esempio, che una cava esaurita venga pavimentata con 500 mila metri quadri di asfalto e trasformata in un parcheggio temporaneo di automobili da parte di un importatore. Con in più pure l’allestimento di una tensostruttura per il lavaggio dei veicoli. LA «CONCESSIONARIA» all’aperto, realizzata lo scorso anno a Ghedi, vicino all’aeroporto, era sotto gli occhi di tutti, ma nessuno si è chiesto a chi eventualmente fossero stati richiesti i permessi. Neppure gli agenti di un non meglio precisato corpo di polizia che, chiamati sul posto dai gestori che segnalavano due persone e un veicolo sospetto all’interno del mega parcheggio, hanno fermato gli uomini in borghese del Nucleo ambientale della polizia provinciale venuti a certificare l’illecito e a denunciarlo. Insieme agli autoparchi realizzati (a partire dal febbraio dello scorso anno; la denuncia è di maggio) senza chiedere alcuna autorizzazione, la provinciale ha scoperto molto altro. Per esempio il proprietario di 500 metri cubi di liquami zootecnici scaricati direttamente nella roggia Savarona, sempre nella Bassa; oppure un gigantesco smaltimento di rifiuti speciali realizzato in un campo di Capriano del Colle: le decine di pozzetti d’indagine realizzati per misurarlo sono arrivati fino a quattro metri e mezzo di profondità, nel cuore della falda freatica. Nel mezzo smaltimenti illegali di reflui zootecnici che hanno trasformato terreni agricoli in fogne, depositi non autorizzati di plastica da riciclare a forte «rischio di incendio», aziende che operavano senza alcuna autorizzazione produttiva e, altro caso speciale, un produttore di calcestruzzi di Roncadelle che aveva «cementificato» un campo appena sotto la superficie. COME DETTO nel servizio a fianco, nell’orbita del Nucleo ambientale è finita anche l’attività delle guardie ecologiche volontarie. Che, concentrata in particolare nella lotta all’abbandono dei rifiuti, ha fatto aprire nel 2019 oltre 120 fascicoli e accumulato 120 atti di segnalazione di illeciti e una ventina di verbali. Le segnalazioni trasmesse direttamente alla polizia provinciale sono state invece 18.

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