Alberghi approdo sicuro per le persone più fragili

di Cinzia Reboni
L’Ats ha varato un piano per contenere la pressione sull’assistenza delle persone fragili e vulnerabili Alberghi come presidio anti-covid: prime adesioni dei gestori
L’Ats ha varato un piano per contenere la pressione sull’assistenza delle persone fragili e vulnerabili Alberghi come presidio anti-covid: prime adesioni dei gestori
L’Ats ha varato un piano per contenere la pressione sull’assistenza delle persone fragili e vulnerabili Alberghi come presidio anti-covid: prime adesioni dei gestori
L’Ats ha varato un piano per contenere la pressione sull’assistenza delle persone fragili e vulnerabili Alberghi come presidio anti-covid: prime adesioni dei gestori

Anziani, minori in comunità di accoglienza, ammalati cronici, disabili, persone con problemi psichici. Sono le categorie più vulnerabili alla potenziale seconda ondata di pandemia da coronavirus. Soprattutto per queste fasce di utenza più fragili è stata varata una strategia operativa per affrontare l’emergenza. Un piano ispirato ad una sperimentazione che nei mesi scorsi, in piena pandemia, ha dato risposte incoraggianti e che, riviste alla luce dell’andamento pandemico e dell’evoluzione normativa, costituiscono un tassello fondamentale per il futuro. Ats Brescia lo spiega nel Piano operativo di potenziamento dell’assistenza nella rete territoriale varato da pochi giorni e attualmente in fase di valutazione della Regione Lombardia, ponendo particolare attenzione ad un efficiente utilizzo delle diverse offerte assistenziali, favorendo una graduale e consapevole partecipazione di pazienti e istituzioni. IL PRIMO PASSO introdotto da Ats Brescia - che copre 164 Comuni della provincia - riguarda la ricerca in termini progettuali di idee per la tutela in isolamento della componente più fragile della popolazione, mentre il secondo elemento riguarda l’inclusione nel Piano di proposte rispetto ad esigenze di tutela sanitaria di minorenni già ospiti di strutture sociali di accoglienza e sull’isolamento pre-ingresso nell’area dipendenze. Per quanto riguarda i centri per l’isolamento, sono state individuate due tipologie: i complessi alberghieri, o simili, destinati a persone asintomatiche autonome, che non hanno condizioni abitative idonee o vivono in comunità, per le quali è necessario un presidio di sorveglianza sanitaria di base che non comporta la presenza continuativa medica o infermieristica, e le strutture residenziali che permettano di assistere pazienti dimessi dall’ospedale o che comunque non possano effettuare l’isolamento domiciliare in condizioni di sicurezza. Come detto, Ats ha sperimentato in questi mesi tre soluzioni «alberghiere». Tra queste, l’Istituto Paolo VI, messo a disposizione della Diocesi, che ha agito anche con il supporto della Croce Rossa e nella fase di maggior emergenza si è occupato della casistica in dimissione o non gravemente sintomatica, la Cascina Maggia, allestita con contributi privati dal Comune di Brescia in accordo con una rete di cooperative, che ha agito come struttura di isolamento per persone adulte con complessità nei contesti sociali di vita, e infine l’Ostello di Toscolano, attraverso il FoBap, per l’assistenza a persone psicodisabili nella fase emergenziale. ATS BRESCIA ha pubblicato due manifestazioni di interesse per sondare la disponibilità di strutture e servizi per l’accoglienza in isolamento di persone positive al Covid che rientrano nell’area della fragilità socio-sanitaria o di marginalità sociale. Sono state manifestate dieci disponibilità, 4 per gli «alberghi in isolamento», e sei per i progetti di fragilità. Nel primo caso, hanno risposto Casa Bonotto di Desenzano, con 5 appartamenti indipendenti, l’Hotel Igea in viale Stazione a Brescia, con 13 camere ad ingresso indipendente, l’Hotel Master di via Apollonio, sempre in città, con 12 o 26 camere, a seconda della soluzione prospettata, con ingresso indipendente, e l’Hotel Miramonti di Gardone Riviera, con 13 camere e l’uso esclusivo della struttura dal primo novembre al 31 marzo 2021. I SEI PROGETTI di fragilità riguardano invece il FoBap per la gestione assistenziale e di cura di 10 persone disabili gravi e gravissime, in strutture ancora da individuare, ed il Pit Stop dell’Istituto Suore Poverelle di Villa Carcina, con 6 posti in esclusiva ai minori. Il progetto presentato da La Rondine di Serle ruota intorno alla presa in carico di 25 anziani, anche con disabilità motoria e cognitiva, in strutture ancora da individuare. Si occupa invece di persone con problemi legati alle dipendenze il progetto Hub di Calvagese, presentato dalla Cooperativa di Bessimo, per un’accoglienza di 14-18 persone. Infine, l’Hotel Blue Silver di Sirmione, con 19 posti per anziani disabili e minori, ed il progetto della Cascina Maggia di Brescia per 12 persone fragili prive di abitazione adeguata. Tutte le proposte sono al vaglio in questi giorni della Regione, dopo di che si potrà passare alla definizione contrattuale con gli enti. Al momento non sono pervenute proposte specifiche per il target della salute mentale, uno dei segmenti oggettivamente più complessi da gestire. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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