IL PROGETTO

Calcinato, alla cascina Malora sboccia un futuro verde

di Flavio Marcolini
Dal sogno di Erica Cherubini una "agroforesta" con tecniche moderne per coltivare fiori e ortaggi in modo sostenibile
Attorno a una cascina storica un’idea avveniristica di agricoltura che coniuga tecnica, sostenibilità e un profondo rispetto per la natura
Attorno a una cascina storica un’idea avveniristica di agricoltura che coniuga tecnica, sostenibilità e un profondo rispetto per la natura
Attorno a una cascina storica un’idea avveniristica di agricoltura che coniuga tecnica, sostenibilità e un profondo rispetto per la natura
Attorno a una cascina storica un’idea avveniristica di agricoltura che coniuga tecnica, sostenibilità e un profondo rispetto per la natura

I campi del Soiolo che a Calcinato circondano la Cascina Malora ospiteranno una nuova avventura. Quello che è stato nei secoli un luogo rurale mitografico rinnova la sua vocazione produttiva all’insegna dell’agricoltura sostenibile.

Anima di questa rigenerazione è Erica Cherubini: negoziante di fiori in centro a Brescia già negli anni ’90, Erica ha poi operato a lungo nella gestione del verde indoor per hotel, ristoranti, aziende, allestimenti floreali per eventi e matrimoni, fiere e showroom, come designer di decorazioni floreali. Un marito e quattro figli non le hanno impedito di continuare a sognare, e nel drammatico tempo della clausura da Covid-19 sboccia l’idea nella cascina: «Da tempo la osservavo - sottolinea -. Nessuno ci vive da decenni: in alcuni scorci si vede la natura prenderne possesso, benché i terreni attorno siano coltivati dalla Fattoria Serenissima e il giardino, mantenuto curato, conservi il disegno dell’ultimo tentativo di metterla a nuovo, senza farle perdere il sapore della tradizione contadina che si respira in ogni mattone».

«La vedevo ogni giorno e intanto gli anni passavano - racconta -. Sognavo di viverci coltivando un pezzo di terra. Mi appassiona creare allestimenti, progettare spazi di vendita, studiare e sperimentare tecniche di coltivazione. Al di là di agricoltura biodinamica, sinergica, permacultura, non ci si può fossilizzare su un’unica tecnica: bisogna lasciarsi guidare dalla terra, ascoltarne i bisogni. Con questa avventura alla Malora andrò alla ricerca della mia tecnica, che scoprirò sul campo di giorno in giorno». «Grazie a un accordo con la proprietà - annuncia - ora mi ritrovo custode di oltre 7 mila mq proprio di fronte alla cascina dei miei sogni. Vi sorgerà una piccola agroforesta, progettata con Giuseppe Sannicandro, permacultore esperto di sistemi agroforestali. Parto da questa tecnica perché trovo affascinante l’idea di imitare il bosco, che ha un sistema di autoregolazione impeccabile: tutto crescerà lentamente, ci saranno un orto, un frutteto misto, fiori, cespugli, il tutto governato da consociazioni, rotazioni culturali e concimazioni naturali, per ottenere prodotti sani e nutrienti».

Ci vorranno alcuni anni per vedere i risultati, da febbraio sono iniziati i lavori di impostazione del frutteto e dell’orto-giardino: «Chi da queste parti abbia varietà tradizionali delle nostre zone da salvaguardare (fiori, frutti o ortaggi) si senta libero di rivolgersi a me. Troveremo uno spazio e me ne prenderò cura, inserendoli nella foresta, come una biblioteca botanica all’aria aperta». •.

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