Altri 7,3 milioni
per arginare
le nuove povertà

di Cinzia Reboni

Sotto la pressione della crisi innescata dal coronavirus, le nuove povertà hanno alzato l’asticella coinvolgendo fasce sociali per così dire «insospettabili». Molte famiglie che fino ad un anno fa vivevano dignitosamente, oggi faticano a dare risposte ai bisogni essenziali come quello di un pasto caldo. In questo clima di declino sociale, dal Governo arriva una vera e propria boccata di ossigeno per contrastare l’indigenza. Le risorse erogate, al netto di una definizione inflazionata, hanno la consistenza di un Piano Marshall per il supporto alimentare. Quattrocento milioni di euro su scala nazionale, quasi 56 in Lombardia, di cui oltre 7,3 nel Bresciano. É questa l’entità del nuovo pacchetto varato dal Governo, che ha deciso di assegnare un nuovo «tesoretto» ai Comuni per garantire buoni spesa e aiuti alimentari alle famiglie più in difficoltà, anche a causa dell’emergenza sanitaria, così come già avvenuto a marzo durante la prima fase della pandemia. SARANNO DUNQUE ancora una volta i sindaci in trincea, dal loro osservatorio privilegiato sui reali bisogni della comunità, a stabilire le modalità di impiego dei buoni spesa e individuare chi ne ha diritto, secondo l’ordinanza citata nella bozza del decreto «Ristori Ter». Un protocollo che non lascia spazio alla discrezionalità in quanto prevede di «soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, con priorità per i cittadini non già assegnatari di sostegno pubblico». In linea generale, sono due le formule possibili secondo le regole indicate la scorsa primavera: buoni spesa da utilizzare per l’acquisto di generi alimentari nei negozi indicati in un elenco pubblicato dal Comune sul sito istituzionale, oppure acquisto e distribuzione di generi alimentari o prodotti di prima necessità. L’importo dell’aiuto può variare da un minimo di 300 euro ad un massimo di 500 euro, a seconda del tipo e dei componenti che fanno parte del nucleo familiare. Oltre ai 400 milioni di euro destinati ai sindaci per gli aiuti alimentari, il governo ha stanziato anche 100 milioni al commissario all’emergenza Domenico Arcuri per l'acquisto di farmaci per curare i pazienti positivi al Covid. I Comuni riceveranno il contributo nel giro di pochi giorni. Oltre un milione di euro finirà nelle casse della Loggia. Sette i paesi che incasseranno più di centomila euro: Montichiari (162.465 euro), Desenzano (154.583), Rovato (126.757 euro), Ghedi (119.457 ), Chiari (119.142), Lumezzane (117.323) e Palazzolo (115.199). Un gradino più sotto Darfo con 96.341 euro e Lonato con 90.047 euro. Risorse strategiche anche per Ospitaletto con 89.580 euro, e Gussago e Leno, con oltre 88 mila euro. Fanalini di coda Magasa con 652 euro e Irma con 765 euro. In bassa «classifica» anche Valvestino e Paisco Loveno, entrambi sotto i 1.300 euro. «IN MAGGIO ABBIAMO sbloccato 3,5 miliardi per compensare la riduzione delle entrate nelle casse comunali - sottolinea Claudio Cominardi, portavoce del M5S alla Camera -. Ricordo anche i 200 milioni di euro per le "zone rosse” e le risorse per alcune misure gestite dai servizi sociali, come i 150 milioni di euro per i centri estivi. Tra le altre cose non sono mancati interventi per favorire esenzioni o riduzioni delle imposte locali». Il sostegno ai territori «non mancherà mai», aggiunge Cominardi, che ricorda come «più in generale, con i provvedimenti adottati fino ad oggi Governo e Parlamento hanno già mobilitato più di 100 miliardi di euro per imprese, famiglie, lavoratori e servizi essenziali». Il Governo intanto studia un nuovo decreto - il Ristori Quater - per il quale chiederà uno scostamento di bilancio di ulteriori 8 miliardi di euro: il provvedimento conterrà proroghe fiscali. •

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