Ha scelto il modo più atroce per farla finita. Si è chiuso in garage e si è disteso un materasso precedentemente impregnato di liquido infiammabile. Poi si è coperto di stracci inzuppati di benzina, infine si è dato fuoco trovando la morte in pochi istanti. Solo per una fortuita coincidenza il rogo non si è propagate alle abitazioni circostanti.
L’AUTORIMESSA era stata sigillata dall’aspirante suicida e quando le fiamme hanno bruciato l’ossigeno stipato nel locale, l’incendio si è soffocato spontaneamente. Il dramma è avvenuto ieri notte in via Pavone a Gottolengo, ma il cadavere carbonizzato è stato scoperto solo alle 7 dal padre della vittima insospettivo dal fumo che filtrava dal garage. Nessuno si è dunque accorto della tragedia costata la vita al 35enne di origine indiana, occupato in un’officina del paese. Un dramma annunciato considerato che l’operaio, che lascia la moglie e un figlio di 12 anni, da mesi alle prese con la depressione. Il quadro era peggiorato di recente. Il 35ennea veva manifestato a più riprese i suoi propositi suicidi ai parenti, ma nessuno pensava che sarebbe arrivato a metterli in pratica. In poche ore, con il supporto dei Vigili dei fuoco, i carabinieri della compagnia di Verolanuova hanno fatto piena luce su ogni aspetto. Sarà comunque l’esito dell’autopsia disposta dal pm e in programma questa mattina al Civile di Brescia a chiudere il caso giudiziario. La porta del garage è stata chiusa dall’interno: una circostanza che conferma la tesi del suicidio ed esclude la presenza di altre persone sul luogo della tragedia. Stando ai riscontri dei carabinieri il 35enne è entrato nell’autorimessa dell’abitazione in piena notte. Poi ha chiuso in maniera ermetica, comprese le finestre, il locale ed ha appiccato il fuoco.
NEL MOMENTO in cui la porta del garage è stata aperta dal padre della vittime, le fiamme si sono ravvivate e a quel punto è stato necessario l'intervento dei Vigili del fuoco di Brescia. Qualche minuto dopo sono giunti sul posto i carabinieri della Compagnia di Verolanuova e i colleghi della stazione di Gambara Il rogo è stato estinto nel giro di pochi minuti: poi i Vigili del fuoco hanno controllato se il calore e il rogo avesse provocato danni alle tubature di gas e alle reti tecnologiche. Come detto se l’autorimessa non fosse stata chiusa in modo ermetico dal suicida le fiamme si sarebbero facilmente propagate a un deposito di legna posto vicino all’abitazione dell’indiano con effetti disastrosi.
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