Assalto all’allevamento di beagle, chiesta l’assoluzione

di Mario Pari
Uno dei beagle portati all’esterno dell’allevamento FOTOLIVE
Uno dei beagle portati all’esterno dell’allevamento FOTOLIVE
Uno dei beagle portati all’esterno dell’allevamento FOTOLIVE
Uno dei beagle portati all’esterno dell’allevamento FOTOLIVE

Il processo d’appello bis per quello che era passato alle cronache come l’assalto del 28 aprile 2012 a Green Hill è partito con il piede giusto per le difese. L’accusa ha infatti chiesto l’assoluzione degli undici imputati, accusati di furto dei beagle all’epoca allevati a Montichiari. Un furto che per gli imputati era stata una liberazione degli animali, destinati a essere utilizzati come cavie. IN PRIMO e secondo grado gli attivisti accusati d’aver portato all’esterno i beagle, circa 70 animali, erano stati condannati a pene comprese tra gli otto e i dieci mesi. In primo grado l’accusa aveva chiesto condanne fino a quattro anni. Ma gli attivisti vennero assolti dall’ipotesi di reato di rapina, non da quella di furto. Si è quindi arrivati in Cassazione nel luglio scorso. E la Suprema corte ha annullato il processo di secondo grado disponendo un nuovo processo, in una diversa sezione del tribunale di Brescia. Questo secondo processo è iniziato ieri, tenendo conto dell’indirizzo della Corte di Cassazione. Non può più essere ravvisato, secondo l’accusa, il dolo specifico che presuppone come elemento per essere configurato, il profitto. In presenza di profitto può essere quindi configurato il furto. Nel processo d’appello iniziato ieri, è stata evidentemente diversa la posizione della parte civile. Ora per la sentenza bisognerà attendere il 4 marzo prossimo quando sono previste le repliche e la sentenza. Una sentenza che arriverà a quasi otto anni da quel giorno i beagle furono prelevati dal contestato allevamento di Montichiari e portati all’esterno dai manifestanti che avevano assediato Green Hill. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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