Attività storiche, la città e Desenzano al top

di Cinzia Reboni

Il più antico della provincia è il Ristorante Orazio di Sale Marasino, aperto nel lontano 1904, il più «giovane» - si fa per dire - è il negozio di acconciature Leo di Rovato, che ha alzato la saracinesca nel 1980. Alcuni, come appunto il ristorante sebino, hanno tagliato il secolo di vita: nel 1912 nasceva il Caffé Milano di Urago, mentre il 1920 è stato l’anno del «debutto» per il Bar Italia di Salò. In mezzo una lunga schiera di locali e botteghe che non hanno perso smalto nel tempo, restando un punto di riferimento delle tradizioni bresciane. La Regione Lombardia ha aggiunto ieri 25 nuovi nomi che vanno ad arricchire la lunga lista delle realtà che hanno scritto la storia del commercio bresciano. Quest’anno sono state complessivamente 79. La prima tranche di 54 era stata selezionata a marzo . Requisito chiave per ottenere il riconoscimento regionale è la continuità nel tempo, per almeno 40 anni, della gestione, dell'insegna e della merce offerta, unita ad altri fattori come la collocazione in strutture di pregio e la conservazione di arredi e attrezzature storici. TRE DELLE NEW ENTRY sono in città, ma a monopolizzare la rosa di matricole del club esclusivo è Desenzano, con l’ingresso di 6 nuovi «negozi storici». Quasi la metà sono bar, trattorie e pasticcerie, ma in elenco spuntano anche un cantiere nautico, una farmacia, un car service, una tipografia ed un lavasecco, una gioielleria ed un fotografo, due negozi di acconciature e uno di arredamento. Non poteva mancare il «regno del vintage» Cronos, in piazza Duomo in città, dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Complessivamente ieri sono state premiate a Palazzo Lombardia 189 attività storiche e di tradizione presenti nelle 12 province della regione, che vanno a completare un elenco di 2.118 imprese. «Un patrimonio unico e ineguagliabile - l’ha definito il governatore Attilio Fontana - che va tutelato e che deve essere un punto di riferimento per preservare le nostre tradizioni». L'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, ha voluto sottolineare il particolare aspetto di continuità familiare che caratterizza queste attività nel tempo. «Qui ci sono le famiglie, i genitori che hanno fatto grandi sacrifici ed i figli che si sono impegnati per portare avanti le attività. Persone che hanno affrontato le difficoltà e lavorano quotidianamente per cercare di superarle, anche in questo momento molto complesso». Ha posto l’accento «sul valore in termini di promozione turistica dei negozi storici che innalzano l’appeal dei luoghi», l’assessore al Turismo Lara Magoni. «Sempre di più c’è chi sceglie la meta delle vacanze sull’offerta di attività e ristoranti simbolo del territori. La valorizzazione di questi negozi e di questi locali non solo deve proseguire nel tempo ma, se possibile, va ulteriormente incentivata e promossa», ha concluso Lara Magoni. •

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