IL RICORDO

Addio ad Angelo, ucciso da un malore in palestra. Una vita per il benessere del prossimo

Con la sorella Monica, Pavoni gestiva un ambulatorio molto quotato di fisioterapia a Bassano Bresciano
I carabinieri sono chiamati a fare piena luce sul malore che ha ucciso il fisioterapista Angelo Pavoni
I carabinieri sono chiamati a fare piena luce sul malore che ha ucciso il fisioterapista Angelo Pavoni
I carabinieri sono chiamati a fare piena luce sul malore che ha ucciso il fisioterapista Angelo Pavoni
I carabinieri sono chiamati a fare piena luce sul malore che ha ucciso il fisioterapista Angelo Pavoni

Angelo Pavoni, morto ieri a 55 anni mentre stava effettuando un allenamento di spinning in palestra a Verolanuova, aveva ereditato la passione per la professione da fisioterapia dal padre acquisito dopo il secondo matrimonio della mamma rimasta vedova in giovane età.

Luigi «Gigi» Rivetti era infatti uno dei massaggiatori più quotati della serie A negli anni Ottanta e Novanta. Nonostante le offerte ricevute da importanti società era sempre rimasto legato alla Cremonese dove si era preso cura tra l’altro dei muscoli di Gustavo Dezotti, Enrico Chiesa e Riccardo Maspero. Questo anche in virtù dell’amicizia con il tecnico degli anni d’oro della squadra grigiorossa Gigi Simoni.

Nonostante le sue esperienze e qualità, Gigi Rivetti, scomparso qualche anno fa era una persona umile, pronta a prodigarsi per mitigare la sofferenza di gente comune afflitta da sciatica, mal di schiena e strappi muscolari. E spesso la prestazione era gratuita o comunque calibrata alle disponibilità economiche dei pazienti.

Angelo Pavoni era rimasto affascinato dalla professione del patrigno e dopo aver superato i corsi di specializzazione con il massimo punteggio, dopo una breve parentesi alle dipendenze di strutture private alla morte di Rivetti con la sorella Monica aveva rinnovato il centro di massofisioterapia in via Galanti a Bassano Bresciano. In paese era conosciuto da tutti per i suoi modi gentili e la sua disponibilità a prendersi cura del benessere del prossimo. E naturalmente delle sue capacità professionali.

A lui si rivolgevano atleti professionisti, ma anche pazienti provenienti da tutta la Bassa. Il lutto ha dunque profondamente colpito la comunità di Bassano Bresciano che negli ultimi due anni ha dovuto affrontare altre due morti per un malore improvviso residenti di cinquantenni. Angelo Pavoni era in perfetta forma: non aveva apparenti problemi di salute e anche in virtù della sua professione si manteneva in forma perfeta con sedute di ginnastica in palestra e jogging. Come prescrive la normativa, all’atto dell’iscrizione aveva presentato un certificato di idoneità. Non c’era insomma nulla che lasciasse presagire la tragedia. Saranno gli accertamenti medico-legali a stabilire con esattezza le cause del decesso.

La data del funerale del 55enne, in attesa del nullaosta alla sepoltura atteso nelle prossime ore, non è stata ancora fissata. Oltre alla sorella Monica, Angelo Pavoni lascia la compagna.•.

Suggerimenti