Bastonate alla testa: uccide la compagna e si impicca al parco

di Paolo Cittadini

Le ha sfondato il cranio a colpi di bastone nella campagna che circonda Azzano Mella, poi in preda al delirio o al rimorso, ha cercato di togliersi la vita stringendosi la cintura al collo. Quando ha capito che così non sarebbe riuscito a farla finita ha raggiunto camminando un parco pubblico nel centro del paese delle Bassa e si è impiccato a una altalena nell’area giochi dello spazio verde. Un nuovo femminicidio, e poi il suicidio dell'uomo che l’ha commesso, ha sconvolto due comunità: quella di Azzano Mella dove sono stati trovati i due corpi senza vita e quella di Brandico il paese dove vivevano Mara Facchetti, 46 anni e una figlia di 5 avuta da una precedente relazione finita pochi anni fa, e Moustafa El Chani, marocchino di 32 anni irregolare in Italia di professione spacciatore. I due, secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Verolanuova e del Reparto operativo del comando provinciale di Brescia, avrebbero avuto una relazione iniziata per questioni legate all’uso di stupefacenti. LA DOPPIA TRAGEDIA si è consumata nella notte tra giovedì e venerdì. El Chani e Mara Facchetti erano insieme sull’auto intestata a un familiare della donna. All’improvviso sarebbe scoppiata una lite furiosa dovuta a motivi di gelosia o forse provocata dall’abuso di qualche sostanza. El Chani ha quindi preso un bastone e ha iniziato a colpire alla testa la donna. Una serie di violenti colpi al cranio che non hanno dato speranza di salvezza alla 46enne trovata a terra in una pozza di sangue. El Chani, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si sarebbe quindi sfilato la cintura e avrebbe cercato di togliersi la vita strangolandosi. Quando ha capito che non ci sarebbe riuscito non ha desistito, ha raggiunto a piedi il parco Azzano d’Italia e lì si è impiccato. A SCOPRIRE il corpo del marocchino è stato un operaio che doveva eseguire alcuni lavori nello spazio verde. L’uomo ha quindi avvertito i carabinieri che, poco prima, avevano ricevuto la segnalazione di un’autovettura abbandonata in campagna e alcune macchie di sangue lì vicino. I carabinieri hanno raggiunto la vettura e una volta individuato il proprietario hanno scoperto che dalla sera prima l’auto la stava usando Mara Facchetti. I CARABINIERI hanno quindi perlustrato i campi vicini e intorno alle 9 hanno trovato il corpo senza vita della 46enne. Ai militari è bastato scovare la cintura utilizzata da El Chani per provare a togliersi la vita per capire che l’uomo trovato impiccato nel parco giochi un’oretta prima era in qualche modo collegato alla donna riversa nel campo con la testa fracassata. Poco lontano i militari hanno poi recuperato anche il bastone utilizzato per commettere il delitto e a quel punto il quadro si è fatto più chiaro. L’ipotesi dell’omicidio-suicidio ha preso sempre più corpo spazzando via tutte le altre. Gli investigatori nelle scorse ore hanno sentito diverse persone e tra queste anche chi avrebbe detto che l’omicida avrebbe scritto un messaggio via Facebook preannunciando l'intenzione di uccidere Mara Facchetti, che nel dicembre del 1993 aveva perso il padre Giuseppe morto dissanguato nel baule della sua auto dove tre banditi dopo avergli sparato al volto lo avevano infilato insieme alla donna con cui si era appartato in un campo di Cignano, una frazione di Offlaga. Qualche ulteriore risposta potrebbe ora arrivare dall’esame tossicologico disposto sui due cadaveri •

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