Biodigestori nel mirino Leno tiene alta la guardia

di M.MON.
Il sindaco Cristina Tedaldi
Il sindaco Cristina Tedaldi
Il sindaco Cristina Tedaldi
Il sindaco Cristina Tedaldi

A pochi chilometri di distanza, a Leno, tiene banco da tempo un’altra questione ambientale: i due progetti per realizzare altrettanti biodigestori, a nord e a sud del paese, per il trattamento di Forsu (frazione organica di rifiuto solido urbano) con produzione di biometano. Un impianto era previsto nella frazione di Castelletto in località Torri Olmo Sopra per trattare 55.000 tonnellate di rifiuti l’anno, secondo il progetto di Agrinatura srl, l’altro era invece localizzato vicino alla cascina Levante in direzione Ghedi, per trattare circa 50 mila tonnellate l’anno. Progetti al momento fermi perché la Provincia di Brescia poco più di un mese fa ha dato ai proponenti 120 giorni di tempo per presentare contro-osservazioni alle perplessità e criticità sollevate dall’amministrazione comunale; inoltre, come già fatto dalla Provincia di Mantova, anche quella bresciana ha bloccato ogni autorizzazione in attesa che il Ministero dell’ambiente si pronunci sulla natura del biogas, ossia se si tratta di rifiuto, essendo prodotto della lavorazioni di rifiuti, oppure no. Cambiando la natura giuridica cambiano impianti, trattamenti, procedure autorizzative. Intanto la Regione Lombardia, pochi giorni or sono, ha deliberato che laddove i terreni agricoli producono prodotti doc o igp (indicazione geografica protetta) non è possibile impiantare biodigestori. «Comunque noi teniamo alta la guardia - afferma il sindaco appena riconfermato Cristina Tedaldi - anche in attesa di decisioni in merito, perché resta ferma la nostra contrarietà».

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