Bitumificio, la battaglia si trasferisce al Tar

di Valerio Morabito
Il flash mob contro il bitumificio organizzato a Montirone nei giorni scorsi
Il flash mob contro il bitumificio organizzato a Montirone nei giorni scorsi
Il flash mob contro il bitumificio organizzato a Montirone nei giorni scorsi
Il flash mob contro il bitumificio organizzato a Montirone nei giorni scorsi

Non ci sarà nessuna pausa estiva per chi a Montirone (e non solo) si batte per la tutela dell’ambiente e della salute. Se la nascita del bitumificio sembra ormai dietro l’angolo (dopo il via libera della Provincia in seguito al parere positivo emerso nella conferenza dei servizi decisoria), il comitato «Bitumificio? No, grazie» ha presentato ieri la sua nuova carta: l’avvocato Emanuela Beacco, al quale il gruppo delle magliette bianche ha affidato l’incarico di stendere il ricorso al Tar contro l’apertura dell’impianto (destinato a produrre conglomerati cementizi per 240 mila tonnellate l’anno e materiali bituminosi per altre 200 mila). Per ospitare la presentazione, alla quale ha partecipato anche il sindaco di Borgosatollo Giacomo Marniga, è stato scelto l’agriturismo «Loco Novo» di Montirone, non troppo distante da quella cava Betulla in cui dovrebbero arrivare capannoni e macchinari. Emanuela Beacco non si è sbilanciata sul contenuto del ricorso, ma ha precisato che «in base ai documenti emersi nella conferenza dei servizi, e in particolar modo alle perplessità dell’Arpa legate all’impatto sulla qualità dell’aria, al rumore e alle ricadute idrogeologiche del progetto, valuteremo che tipo di censure andremo ad articolare. Per ora questo strumento - ha aggiunto il legale - è l’unico a nostra disposizione per impedire la nascita di un insediamento fortemente impattante». Naturalmente c’era anche il presidente del comitato che si oppone alla fabbrica di bitume, e a Marco Girelli è toccato spiegare la scelta di «presentare un ricorso in autonomia rispetto all’amministrazione comunale di Montirone, fatta perché non vogliamo essere strumentalizzati dal punto di vista politico». In effetti nei giorni scorsi anche la giunta guidata dal sindaco Eugenio Stucchi ha comunicato la volontà di ricorrere alla giustizia amministrativa. PROBLEMI di sovrapposizione? «Mi auguro che si possa lavorare in sinergia con tutte le amministrazioni comunali della zona - ha aggiunto l’avvocato Beacco -, e per quanto riguarda i due ricorsi, del comitato e del Comune, credo che non saranno molto diversi nel merito dei temi che solleveranno». Ma non ci sarà solo il Tar: il comitato delle magliette bianche è pronto ad avviare una raccolta di firme per tentare di bloccare l’operazione. «A causa dell’iter burocratico - precisa il presidente Girelli - non abbiamo ancora potuto avviarla, ma inizierà nelle prossime settimane». Insieme a incontri con esperti per spiegare gli effetti sulla salute della prossima presenza industriale nell’Ate 36. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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