il caso

Bomba nello zaino a Orzinuovi: ricoverato a Leno dopo il folle gesto

di Riccardo Caffi
Giovedì un paziente del Centro psicosociale aveva minacciato un'esplosione
Orzinuovi blindata giovedì pomeriggio
Orzinuovi blindata giovedì pomeriggio
Orzinuovi blindata giovedì pomeriggio
Orzinuovi blindata giovedì pomeriggio

È stato ricoverato alla Casa di comunità di Leno all’interno della quale opera un centro psicosociale psichiatrico, il paziente che giovedì si è recato al Centro psicosociale di Orzinuovi, presentando alla dottoressa che lo ha in cura da circa un anno un ordigno che lui stesso aveva costruito. D’intesa con i carabinieri intervenuti non appena scoppiato l'allarme bomba e che lo avevano preso in custodia, il giovane, un 38enne di Borgo San Giacomo, ha accettato di affidarsi ai medici lenesi. Scartata dalle forze dell'ordine l'ipotesi dell'arresto, sia in considerazione delle condizioni psichiche del giovane sia perché l'ordigno che ha messo in subbuglio Orzinuovi non avrebbe potuto esplodere.

Prelevata dagli Artificieri antisabotaggio di Milano, la bomba rudimentale, pur assemblata con abilità, era infatti risultata priva di innesco. L'autore del gesto è una persona intelligente, ha condotto studi universitari, ma avrebbe un carattere incostante proprio a causa dei problemi psichici e delle fissazioni che lo attanagliano. Ha iniziato vari lavori manuali, ma ha presto lasciato il posto. Il suo medico di base l'avrebbe convinto a rivolgersi al Cps, dove ha trovato assistenza.

Leggi anche
Bomba nello zaino e scatta l'allarme: ecco cosa è accaduto a Orzinuovi

Giovedì il giovane, calmo e determinato, ha estratto dallo zaino la sua bomba e l'ha messa sul tavolo davanti alla dottoressa. È probabile che più che minacciare sfracelli, il paziente volesse esprimere il suo forte disagio e a suo modo chiedere aiuto. «È andato nel posto giusto, sicuro che sarebbe stato accolto e ha portato il suo problema davanti all'operatrice che è stata brava a capirlo» sintetizza Rosangela Donzelli, presidente della cooperativa La Nuvola, che dal 1990 opera nel Cps in convenzione con l'Ast di Chiari e collabora al progetto di Riabilitazione psichiatrica per pazienti psicotici, che intende la cura come pratica della quotidianità e prevede pertanto interventi nei luoghi e nei tempi in cui il paziente vive ogni giorno. «Purtroppo le persone con fragilità psichica, adolescenti e adulti, sono in aumento - continua la presidente -. Ci spaventa tutto, ma dobbiamo imparare a dialogare con queste persone, in una società capace di gestire queste situazioni».•.

Suggerimenti