la tragedia

Calcinato, oggi l'ultimo abbraccio ad Andrea

di Flavio Marcolini
Alle 15.30 la celebrazione dei funerali del 16enne morto domenica in un incidente sulla pista da cross a Rezzato
Andrea Roberti, 16 anni, è morto domenica sulla pista da motocross a Rezzato
Andrea Roberti, 16 anni, è morto domenica sulla pista da motocross a Rezzato
Andrea Roberti, 16 anni, è morto domenica sulla pista da motocross a Rezzato
Andrea Roberti, 16 anni, è morto domenica sulla pista da motocross a Rezzato

La comunità di Ponte San Marco si prepara ad affrontare la giornata più triste. Questo pomeriggio alle 15,30, i residenti della frazione di Calcinato abbracceranno per l’ultima volta Andrea Roberti, il 16enne morto domenica in un incidente in pista mentre sulla pista da cross disputava un gara del campionato Uisp.

Un'incessante processione per l'omaggio alla salma di Andrea

Mentre i social sono inondati dalle sue fotografie in sella alla motocicletta e da toccanti pensieri di condoglianze, in queste ore un flusso ininterrotto di amici, conoscenti, semplici cittadini cerca di recare conforto al dolore inenarrabile del padre Annibale e della madre Stefania, rendendo omaggio alla salma del figlio che è stata ricomposta nella piccola chiesetta dei santi Faustino e Giovita, attigua alla parrocchiale del Sacro Cuore, dove alle il parroco dell’Unità Pastorale dei Santi Martiri, don Michele Tognazzi, celebrerà il funerale.

Il ricordo di Andrea Roberti, studente di elettronica a Lonato

Molto amato da tutti quelli che lo conoscevano, Andrea era un ragazzo estroverso, generoso e molto determinato nel perseguire i propri obiettivi. Cresciuto nel quartiere della Ca’ Rote, a Ponte San Marco aveva frequentato l'asilo nido, la scuola per l'infanzia e la primaria, prima di conseguire la licenza media alla Dante Alighieri di Calcinato.

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Poi aveva proseguito gli studi a Lonato, dove attualmente era iscritto alla classe terza C del corso di elettronica dell'Istituto tecnico industriale statale Cerebotani, scuola superiore da lui molto apprezzata, che è stato teatro di un commovente momento commemorativo nella sua aula nella mattinata di lunedì scorso.

L'inossidabile passione per il motocross gli faceva brillare gli occhi

Nel suo paese da anni faceva parte di una affiatatissima compagnia di pochi, inseparabili amici, con i quali condivideva le avventure di un adolescente educato e aperto alla vita, le tante ore in palestra e l’inossidabile passione per il motocross. Sempre disponibile con tutti quelli che cercavano in lui un volto amico, un gesto fraterno, una parola solidale, il ricordo che ha lasciato è quello di un ragazzo, solare, felice e allegro, che sembrava non conoscere la tristezza.

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Quando incominciava a raccontare le sue imprese motociclistiche gli brillavano gli occhi ed affascinava per il trasporto e l’entusiasmo che promanavano dalle sue parole. Fra le centinaia di messaggi di cordoglio si segnalano quelli dell’Uisp di via Berardo Maggi in città, che «si stringe attorno al dolore della famiglia del giovane Andrea, degli amici, del suo Motoclub e di tutti i piloti e tesserati del settore di attività Motorismo Uisp Lombardia».

Toccante il post del collettivo dei giovani motociclisti

Anche i vertici nazionali dell’Uisp, nella persona del presidente Tiziano Pesce, hanno inviato un messaggio di «vicinanza alla famiglia di Andrea, ai suoi amici, alle associazioni e alle società sportive lombarde». Toccante il post del collettivo dei giovani motociclisti. «Perdiamo un amico e un ragazzo che sapeva cogliere sempre l’aspetto migliore del mondo». In pista era fra gli elementi di punta della AB Racing Team di Bedizzole, una squadra che nell’acronimo ricorda due suoi compaesani tragicamente scomparsi nel 2014 a poco tempo di distanza l’uno dall’altro.

La «B» indica il «Bic», ovvero il 56enne Simone Bicelli, che nel 2014 aveva perso la vita in seguito ad un incidente avvenuto a Preseglie sulla pista del Galaello; dopo un drammatico incidente, Bicelli aveva lottato tra la vita e la morte ma alla fine si era dovuto arrendere, dal momento che le ferite che aveva riportato si erano rivelate troppo gravi. La «A» invece ricorda Alessandro Decò, un altro giovane di Ponte San Marco appassionato di motociclismo, il quale era stato colpito da una forma di meningite che non gli aveva lasciato scampo: aveva soltanto 21 anni

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