Ghedi

Canossiane, triste addio dopo 130 anni di servizio

di Milena Moneta
Sono rimaste in quattro e lasceranno il paese il prossimo 20 agosto ma la scuola parrocchiale di via Marconi non smetterà di funzionare
La scuola materna parrocchiale di Ghedi rimane senza le Canossiane
La scuola materna parrocchiale di Ghedi rimane senza le Canossiane
La scuola materna parrocchiale di Ghedi rimane senza le Canossiane
La scuola materna parrocchiale di Ghedi rimane senza le Canossiane

Sono rimaste solamente in quattro, per di più anziane, ad abitare nella struttura di via Marconi, e per le madri Canossiane di Ghedi, dopo 130 anni di presenza in paese è venuto il momento dei saluti definitivi. Non chiuderanno l’ampia sede che ospita la scuola materna parrocchiale e il servizio autismo, ma il 20 agosto, facendo la valigia, destinate a raggiungere altre sedi, termineranno una lunga pagina che ha segnato la vita della cittadina. In quegli spazi, un tempo sede anche di un orfanotrofio femminile, per decenni le ragazze del paese hanno seguito il catechismo la domenica mattina, giocavano e imparavano a cucire e ricamare, alcune hanno appreso a suonare il pianoforte, mentre altre hanno preparato spettacoli, le famose «commedie» che si rappresentavano nel teatrino ricavato dalla chiesetta, voltando le spalle all’altare chiuso da una parete, o rappresentazioni per eventi come la festa della mamma che si svolgeva nell’ampio teatro dell’oratorio.

Nell’edificio di via Marconi ci si vestiva per le processioni che richiedevano figuranti o abiti da prima comunione, lì si svolgeva buona parte della vita sociale di un tempo. Le suore di Ghedi, qui come ovunque alle prese con un ormai datatissimo crollo delle vocazioni, hanno gestito l’asilo pubblico quando era collocato nell’ex palazzo Arcioni, poi, in epoca più recente hanno dato vita alla scuola materna parrocchiale intitolata a Maddalena di Canossa, un’agenzia educativa ora gestita da laiche. Il sindaco Federico Casali, dopo aver espresso il suo rammarico (come già aveva fatto il parroco don Roberto Sottini) per la loro partenza anche a nome dell’amministrazione, e il suo ringraziamento per quanto le religiose hanno fatto per la comunità sotto diversi punti di vista, saluta così le Canossiane in partenza: «La nostra speranza è che si avveri l’auspicio di un probabile ritorno che voi stesse lasciate trasparire anche non chiudendo la casa. Vorremmo che in un futuro la vostra presenza facesse ancora parte del nostro tessuto sociale, avendovi ancora tra noi, collaborando per la cittadinanza. Resterà vivo in tutti noi il desiderio del vostro ritorno, di riaccogliervi a braccia aperte».•.

Suggerimenti