Carrozzina stile Ferrari. Il sogno di Devis è realtà

di Milena Moneta
Devis Francesconi sulla carrozzina studiata per le   maratone: per testarla attende solo la fine del lockdown
Devis Francesconi sulla carrozzina studiata per le maratone: per testarla attende solo la fine del lockdown
Devis Francesconi sulla carrozzina studiata per le   maratone: per testarla attende solo la fine del lockdown
Devis Francesconi sulla carrozzina studiata per le maratone: per testarla attende solo la fine del lockdown

La carrozzina in stile «Ferrari» - una hippocampe da maratona-, che spingi con un dito e quasi la fai volare, è arrivata. Il supporto ipertecnologico consentirà anche a Devis Francesconi, 42enne di Ghedi che dalla nascita convive con una disabilità motoria grave, di provare il brivido della corsa. L’ultimo ostacolo da superare è quello del lockdown. Appena la pandemia lo consentirà, comincerà ad usarla e di superare alla grande i mille chilometri percorsi con la carrozzina precedente. Pagati sull’unghia, come si dice, i 5 mila euro del costo, grazie alla generosità di molti benefattori che attraverso Facebook, bussando alla porta della cugina Barbara, che ha dato vita all’associazione «Gli amici di Devis!» e al gruppo degli spingitori, con qualche decina di euro, con bonifici o destinando quanto rimasto in attivo ad alcune associazioni dei dintorni hanno messo insieme la cifra necessaria. Poi ci sono stati gli Ultras tucani della pallavolo maschile bresciana che raccogliendo mille kg di tappi di plastica hanno dato una «spinta» non da poco verso il traguardo. «Una raccolta che proseguiamo - spiega Barbara - perché vogliamo che anche altri meno fortunati possano ricevere un aiuto concreto e soprattutto che la Feel sport, che fornisce ausili per consentire la corsa a chi ha difficoltà fisiche, possa proseguire il suo impegno». Intanto che Devis aspetta sulla sua comodissima carrozzina, «perfetta per la corsa», dotata di sacco così da poter affrontare anche il freddo, di tornare in pista, la sua «squadra» - i «Fun finta de nient» - partecipa al «fun run virtual game»: due settimane per accumulare km da dedicare al proprio capitano. «Un modo per stimolarli al punto che Devis si impegna di più nella fisioterapia in nome della nostra corsa, per metterli al centro dell’attenzione, farli comunicare tra loro dentro un mondo, quello delle corse, che altrimenti non potrebbe appartenere loro», afferma Barbara, da sempre appassionata di corsa, ma ora con una soddisfazione in più che la gratifica degli sforzi. «Lo sguardo di riconoscenza e l’entusiasmo di Devis sono impagabili», spiega Barbara convinta che chi nasce sfortunato non deve farsi carico da solo della propria sfortuna. «Non può essere un problema solo suo, ma tutti noi, a cui è andata meglio dobbiamo farcene un po’ carico», conclude. Questo insegna a suo figlio, pratica da sempre e condivide con molte persone a passo di corsa. Perché non c’è ostacolo che tenga quando stai inseguendo un sogno.•.

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