Casa di riposo, un abbraccio virtuale riaccende la speranza

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Gli ospiti della Casa di riposo hanno rivisto  i loro familiari in video
Gli ospiti della Casa di riposo hanno rivisto i loro familiari in video
Gli ospiti della Casa di riposo hanno rivisto  i loro familiari in video
Gli ospiti della Casa di riposo hanno rivisto i loro familiari in video

Cinzia Reboni «Oggi grazie a una videochiamata ho potuto vedere la mia mamma dopo molti giorni...». È solo uno dei tantissimi messaggi postati sulle pagine Facebook dalle persone che da qualche giorno possono mettersi in contatto con genitori e nonni ospiti della Casa di riposo di Bagnolo e in «isolamento» a causa del Coronavirus. «STIAMO AFFRONTANDO una situazione drammatica - ammette il presidente della Fondazione Paolo VI, Angelo Chiari -, ma cerchiamo di offrire il miglior servizio possibile e la massima assistenza ai nostri ospiti». Anche attraverso l’uso della tecnologia. «Con un Ipad fornito da Comune e Polizia locale, siamo riusciti a ridurre la lontananza dei nostri ospiti dai loro cari. Attraverso quei pochi minuti i nostri nonni riescono a riallacciare un contatto importante con il mondo esterno, si sentono meno soli». Dopo settimane terribili «da tre giorni all’interno della Casa di riposo la situazione pare essersi normalizzata - osserva Chiari -. Dal 23 febbraio al 22 marzo abbiamo registrato 21 decessi nella nostra struttura. Abbiamo provveduto a spostare le persone sane in una “zona franca”, e probabilmente questo ha aiutato ad evitare nuovi possibili contagi. C’è ancora qualche criticità, ma sostanzialmente è tutto sotto controllo. Possiamo dire che si comincia a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel». E questo grazie anche al lavoro dei medici, degli infermieri e di tutto il personale, «che stanno facendo davvero il massimo affinché il servizio possa continuare nel migliore dei modi - spiega il presidente della Rsa -. Anche se sono stati decimati loro stessi dall’epidemia: anche il direttore sanitario è in ospedale, ed attualmente soltanto due medici devono far fronte a tutto il lavoro». La Casa di riposo è «off limits» dal 14 marzo. «Anche l’accesso alle camere mortuarie è regolamentato - sottolinea Chiari -, permettendo la presenza di un solo parente, per evitare problemi». Ma l’attività della Rsa va oltre. «Con il prezioso supporto del Comune e dei volontari della Protezione civile, la consegna di pasti a domicilio è stata estesa anche al sabato e alla domenica - spiega Angelo Chiari -, e non soltanto agli anziani che già ne usufruivano, ma anche a chi frequenta il Centro diurno, attualmente chiuso per l’emergenza sanitaria. Ogni giorno confezioniamo 120 pasti per i nostri ospiti e 80 da portare all’esterno». Infine «stiamo ritornando lentamente alla normalità ripristinando tutti i servizi essenziali all’interno della Rsa, come la fisioterapia, così importante per le persone anziane». Sotto il profilo dei presìdi sanitari non ci sono problemi. «Siamo coperti sotto tutti gli aspetti - conferma il presidente -: avevamo una buona scorta in magazzino, e in questi giorni abbiamo ritirato nuove mascherine per il personale, differenziate a seconda dell’uso. La stessa cosa vale per la dotazione di ventilatori, ossigeno e camici monouso. Il problema, caso mai, si presenterà quando arriveranno le fatture... Ma di fronte all’emergenza, nessuno si può tirare indietro». •

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