Caso «Calvisano Eventi»: la questione non è chiusa

Il palazzo della Cassazione
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Per la Corte di Cassazione va respinto il ricorso della procura di Brescia, a farlo il sostituto procuratore Mauro Leo Tenaglia, contro l’ordinanza del gip che sulla vicenda Calvisano Eventi aveva disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero affinché riqualificasse i reati contestati alle 5 persone coinvolte. La palla per i giudici della Suprema corte deve ritornare alla procura . Al centro dell’indagine della Finanza erano finite presunte false fatture che coinvolgevano Calvisano Eventi, l'associazione ora disciolta che in passato si è occupata della organizzazione di eventi per conto del Comune. Nelle undici pagine di sentenza la Cassazione ricorda che: «Nel caso in esame, il gup ha, senza alcun dubbio ritenuto che il fatto contestato sia risultato diverso da quello cristallizzato nella richiesta di rinvio a giudizio». Entrando nello specifico della questione la Cassazione sottolinea come il gup abbia:«Chiarito che l’annotazione di fatture soggettivamente e giuridicamente inesistenti aveva agevolato l’evasione o l’indebito risparmio di imposta in capo agli enti che tali fatture per operazioni inesistenti avevano emesso». Per la Cassazione quindi:«Essendo mutata la condotta e l’evento dei reati, il gup non poteva dare ai fatti una diversa qualificazione giuridica e né poteva ritenerli insussistenti così da definire l’udienza preliminare con una sentenza di non luogo a procedere, ma doveva, come ha correttamente fatto dapprima sollecitare il pm alla modifica dell’imputazione e poi, in caso di ottemperanza trasmettere gli atti al pm». •

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