Cattivi odori e malesseri L’affondo del Comitato: «Traditi dalle istituzioni»

di F.MAR.

A un mese e mezzo dal vertice tra autorità sanitarie e Comune, non si placa l’indignazione del Comitato Cittadini di Calcinatello per l’esito deludente del monitoraggio della puzza con cui sono costretti a convivere i residenti. La ricognizione dei miasmi era scattata come atto dovuto dopo che il controllo in località Barconi nel 2018 si era superata la soglia di legge degli episodi di inquinamento olfattivo. «SPERAVAMO - osserva Laura Corsini, portavoce del Comitato - che si avviasse la fase B, che avrebbe vigilato su chi emette odori: invece, le autorità sanitarie hanno deciso di soprassedere sorvolando con superficialità i referti rilasciati dai pronto soccorso ai cittadini che a causa della puzza hanno chiesto assistenza in preda a nausea, malesseri e vomito». Il Comitato stigmatizza anche l’atteggiamento dell’Ats che ha giudicato il grave episodio di inquinamento del 20 settembre «un evento accidentale risolto nell’immediato, correttamente gestito dall’Amministrazione comunale». Eppure a causa dei gessi di defecazioni persi dalla cisterna di un trattore almeno dieci persone - compresi tre bambini - si sono rivolte all’ospedale di Montichiari intossicate dai miasmi. «APPRENDERE poi che il nostro sindaco e la Giunta concordano con quanto dichiarato da Arpa ai tavoli odorigeni, senza consultarci prima, ci ha lasciato ancora una volta delusi», rimarca Laura Corsini. Quello che chiede il Comitato è «un cambio di passo, applicando le orme in materia di sanità pubblica, di inquinamento atmosferico e qualità dell’aria, valutazione di impatto ambientale, con prescrizioni impiantistiche laddove sussistono criteri localizzativi per impianti e per attività con potenziale impatto odorigeno e sopralluoghi sui territori soprattutto quando ci sono eventi negativi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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