Centro sportivo al palo I ricorsi degli ex gestori bloccano ogni cantiere

di M.MA.
Il cantiere del Centro sportivo uraghese tristemente fermo
Il cantiere del Centro sportivo uraghese tristemente fermo
Il cantiere del Centro sportivo uraghese tristemente fermo
Il cantiere del Centro sportivo uraghese tristemente fermo

Milioni di euro di lavori non ultimati e un Centro sportivo rimasto in una palude dalla quale uscirà chissà quando. Con la fine del mandato, Antonella Podavitte ha voluto fare il punto sul progetto della Polisportiva finito nelle aule giudiziarie. «Oltre che insolvente e oltre a non aver rispettato gli impegni progettuali, questa associazione sportiva - afferma la sindaca - ha ingaggiato una guerra giudiziaria che farà malissimo agli uraghesi. Il Comune ha tutelato la propria popolazione riprendendosi il Centro sportivo con uno sfratto dopo che la Polisportiva non pagava nemmeno le utenze per un totale di circa 100 mila euro». Ma la lite è proseguita, e il privato ha voluto ricorrere sia contro le utenze sia contro lo sfratto. Prima al Tar, poi al Tribunale civile, con due cause che hanno l’effetto di essere un pugno nello stomaco degli sportivi uraghesi: perché ricorrere alla giustizia significa anche impedire l’ultimazione della struttura. «Forse quelli della Polisportiva pensano di ricorrere per tirarla lunga sulle loro responsabilità - aggiunge Podavitte -. Forse pensano che chi arriverà dopo di me perdoni loro tutto, ma non è così. Dopo quello che è stato fatto, il nuovo sindaco rischierebbe procedimenti penali e civili se dovesse ignorare il danno patrimoniale all’ente». VALUTAZIONI giudiziarie a parte, il pugno nello stomaco è anche visivo: all’ingresso Sud del paese c’è un cantiere abbandonato, con escavazioni per centinaia e centinaia di metri cubi finalizzate ad abbassare il nuovo campo sportivo (e anche qui si tratterà di capire se ci sono stati guadagni non dovuti). «Sono molto delusa - conclude Podavitte - per l’atteggiamento dei gestori della Polisportiva. Questa gestione è stata un’offesa per tutto il paese». Nel 2017 i privati sono stati sfrattati con l’intervento dei carabinieri, e oggi i loro ricorsi bloccano la conclusione di un intervento appena abbozzato. Tre milioni di euro di opere sono rimaste sulla carta, e il Comune ha predisposto un progetto di minore portata per presentarlo a una futura associazione sportiva; ma solo una volta concluso l’iter giudiziario.

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