Cintura verde anti-discariche: dal municipio un nuovo diktat

di Valerio Morabito
Tutta la desolazione della grande area che circonda le quattro discariche attive a Vighizzolo
Tutta la desolazione della grande area che circonda le quattro discariche attive a Vighizzolo
Tutta la desolazione della grande area che circonda le quattro discariche attive a Vighizzolo
Tutta la desolazione della grande area che circonda le quattro discariche attive a Vighizzolo

La mitigazione ambientale intorno all’Ate 43 di Montichiari rischia di diventare un’utopia. Nell’ultimo consiglio comunale maggioranza e minoranza non se le sono mandate a dire sul rimboschimento dell’area che circonda (in particolar modo) le quattro discariche in funzione nella frazione di Vighizzolo. «LA CONVENZIONE quadro, che non è stata sottoscritta da questa amministrazione, lasciava un notevole agio ai cavatori e alla discariche sulle opere compensative - ha affermato l’assessore Mariachiara Soldini - Queste operazioni in parte sono state eseguite e in parte no. Abbiamo dato un termine ai cavatori e ai gestori delle discariche, che scadrà a fine dicembre: scaduti i termini, andremo a riscuotere sostanziose polizze fidejussorie. Sempre che i titolari dell’area delle cave e delle discariche non decidano di effettuare la piantumazione». Per nulla d’accordo la Lega. «A gennaio 2018 l’ufficio tecnico del Comune ha certificato che i lavori di piantumazione erano ultimati, salvo poi dare l’incarico di collaudo a dei tecnici i quali hanno attestato che i lavori non sono stati compiuti e ultimati facendo scadere i termini prefissati», ha dichiarato il capogruppo del Carroccio Marco Togni. Al di là del botta e risposta, la mancata mitigazione ambientale intorno a discariche e cave parla da sola. Poco più di un anno fa sono state piantate delle piccole essenze arboree (circa 30) tra la discarica Gedit e la Systema. Per il resto, invece, è stato fatto ben poco. Eppure gli accordi stipulati nel 2012 tra Comune di Montichiari da un lato e cavatori e discaricatori dall'altro erano stati messi nero su bianco e parlavano molto chiaro. NELLA CONVENZIONE quadro, infatti, si parla di realizzare «macchie boscate» intorno agli attuali impianti di smaltimento rifiuti, «filari alberati sulle strade di accesso» alle aree dei cavatori e discaricatori. In alcuni documenti specifici, tra l’altro, sono elencati anche il genere di albero (con tanto di altezza) che si sarebbe dovuto sistemare per erigere una barriera naturale protettiva in difesa del territorio circostante e della popolazione. Di tutto ciò, però, neanche l’ombra nell’ampio appezzamento di terra in cui si trovano le discariche e le cave di Montichiari. Ma, come se non bastasse, è fermo al palo anche il progetto di purificazione delle aule scolastiche di Vighizzolo. In seguito all’ondata di tanfo di oltre due anni fa era stato redatto un progetto da parte del floricoltore Mario Chesini. Un’idea appoggiata dalla giunta di Montichiari, ma che non è stata avallata dalla scuola. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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