Concorso «sospetto»: indagati in cinque

di Paolo Cittadini
Basma Bouzid, lo scorso anno  nominata Cavaliere della Repubblica
Basma Bouzid, lo scorso anno nominata Cavaliere della Repubblica
Basma Bouzid, lo scorso anno  nominata Cavaliere della Repubblica
Basma Bouzid, lo scorso anno nominata Cavaliere della Repubblica

Nel registro degli indagati per la vicenda legata al concorso per il posto di comandante della polizia locale di Bagnolo Mella è finita anche lei, Basma Bouzid, la 40enne nata in Tunisia e diventata cittadina italiana (il 2 giugno di un anno fa è stata nominata Cavaliere della Repubblica) che il concorso se lo è aggiudicato superando la concorrenza di una sessantina di altri candidati. Con lei, ex comandate della Polizia locale di Gargnano, sono indagati anche il funzionario del Comune che ha firmato il bando con cui è stato messo a gara il posto, la responsabile finanziaria municipale e due vigili. Si tratta in sostanza dei componenti della commissione di esame che ha valutato i candidati. PER I CINQUE le accuse sono, a vario titolo, di falso e abuso d’ufficio. La 40enne avrebbe presentato un diploma di laurea tunisino che non avrebbe però avuto il valore legale per permetterle di partecipare al concorso. A rendere ancora più ingarbugliata questa vicenda c’è anche il fatto che la commissione di esame che ha promosso Basma Bouzid sarebbe stata cambiata qualche giorno prima della valutazione. UNA SETTIMANA fa la polizia giudiziaria è arrivata in Comune sequestrando non solo tutti i documenti relativi al concorso, ma anche i telefoni cellulari di Basma Bouzid e del sindaco Cristina Almici che al momento non è finita tra gli indagati. Basma Bouzid e Cristina Almici sono iscritte a Fratelli d’Italia e molto vicine alle posizioni di Giuseppe Romele. La Bouzid risulterebbe anche sua collaboratrice. E all’origine della vicenda giudiziaria ci sarebbe un esposto presentato proprio dal Fdi. Una lotta intestina al movimento politico di Giorgia Meloni che ha lasciato l’aula del consiglio comunale per approdare negli uffici della procura. •

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