Consorzio agrario, sulle ceneri «sbocceranno» negozi e uffici

di Cinzia Reboni
La demolizione dell’ex Consorzio agrario richiederà lo stop temporaneo della linea ferroviaria
La demolizione dell’ex Consorzio agrario richiederà lo stop temporaneo della linea ferroviaria
La demolizione dell’ex Consorzio agrario richiederà lo stop temporaneo della linea ferroviaria
La demolizione dell’ex Consorzio agrario richiederà lo stop temporaneo della linea ferroviaria

L’attesa scandita da una complessa operazione di bonifica è finita. Sta per iniziare la seconda vita del Consorzio Agrario di Bagnolo. Il sito di 30 mila metri quadri dismesso alle porte del paese sarà riconvertito per accogliere negozi e uffici. Con la consegna della relazione di fine lavori della In.T.Ec., si è conclusa la bonifica. L’iter era iniziato nel 2008, ma solo nel 2014 era stato definito il progetto operativo, che affidava all’ex proprietario del sito, la Cooperativa Consorzio Agrario del Nordest, la messa in sicurezza del sottosuolo, mentre la Finprisma, attuale proprietario, doveva farsi carico della parte in superficie, compresi i silos che verranno rasi al suolo non appena definiti i dettagli di un’operazione delicata, che coinvolge anche la linea ferroviaria Brescia-Cremona. In occasione della demolizione il transito dei treni verrà sospeso. L’intervento è stato suddiviso in diversi step, che hanno compreso la rimozione dell’amianto e degli idrocarburi rilevati nel sito. Per quanto riguarda il sottosuolo - l’operazione appena conclusa -, i risultati della caratterizzazione avevano accertato una contaminazione nell’area sud-est dovuta alla presenza di arsenico, cadmio, rame e piombo in concentrazioni superiori a quelle fissate dalle norme. Un fenomeno non uniforme, che ha reso necessaria la suddivisione del sito in 39 lotti, profondi oltre un metro e di circa trecento metri quadrati ciascuno, per un totale di oltre 24 mila metri cubi di materiale da trattare. Il terreno è stato «analizzato» sul posto, in modo da evitare ai camion carichi di materiale di fare la spola tra sito e laboratori. Una soluzione che ha evitato di intasare il traffico e di prevenire fenomeni di inquinamento. «Il procedimento adottato ha impiegato cemento e additivi - spiega il responsabile dell’intervento, ingegner Pierandrea Girotto -. Il terreno è stato così trasformato in materiale granulare, simile a ghiaia sintetica, del tutto sicuro. Una volta trattato ed esaminato sul posto, attraverso numerosi test fino a raggiungere la certezza di totale sicurezza, è stato ricollocato a terra». «È STATO un percorso lungo e impegnativo - conferma il sindaco Cristina Almici -. La nostra priorità è stata quella di tutelare la salute e l’ambiente. Non sono mancati imprevisti, ma il progetto è andato avanti, e ora possiamo restituire al patrimonio urbanistico un’area vicina al centro, per usi commerciali». La rigenerazione urbana dell’ex consorzio limiterà tra l’altro il consumo di suolo. •

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