Contagiati sul luogo di lavoro A Brescia 15 denunce al giorno

di Cinzia Reboni
Covid:  2.863 denunce a Brescia
Covid: 2.863 denunce a Brescia
Covid:  2.863 denunce a Brescia
Covid: 2.863 denunce a Brescia

Dall’inizio della pandemia, in provincia di Brescia i contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail sono stati 2.863, di cui 24 con esito mortale. Il dato emerge dall’ultimo rapporto elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, aggiornato al 31 agosto, secondo il quale la Lombardia conferma il primato negativo, con 18.779 casi denunciati (il 36% di quelli di tutta Italia) e 129 decessi (il 42,6%). La provincia più colpita è quella di Milano (30,7%), seguita da Brescia (15,2%) e Bergamo (13,1%). Quest’ultima con 37 decessi è al primo posto davanti a Milano (25) e Brescia (24). Rispetto alla data di rilevazione del 31 luglio, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 in Lombardia sono aumentate di 182 casi, di cui 8 per eventi mortali. In tutta Italia sono stati 52.209 i casi di positività segnalatiall’Istituto superiore di sanità, 846 in più rispetto a quelli del mese precedente. Nel dettaglio, in provincia di Brescia le denunce hanno riguardato 2.117 donne e 746 uomini. La fascia di età più colpita è quella dai 50 ai 64 anni (1.343 casi), seguita da quella dai 35 ai 49 anni (8.060). Scende a 415 il numero delle persone che hanno tra i 18 ed i 34 anni, ed infine a 45 i casi che riguardano gli ultra 64enni. Prendendo in considerazione le attività produttive, a livello regionale il 78,6% delle denunce codificate riguarda il settore sanità e assistenza sociale, tra cui gli ospedali, le case di cura e di riposo incidono per l’84,8%. I decessi riguardano per quasi un terzo il personale sanitario e assistenziale, come medici, infermieri, operatori socio-sanitari e socio-assistenziali. A livello nazionale, con la graduale ripresa delle attività a partire dal mese di maggio, è stata osservata una progressiva riduzione dell’incidenza dei casi di contagio nel settore della sanità e assistenza sociale, che passa infatti dal 71,6% del periodo marzo-maggio al 56% di giugno-agosto. Di contro, c’è stato un incremento in quelle attività economiche che, soprattutto nel periodo estivo, hanno avuto una ripresa lavorativa, come i servizi di alloggio e ristorazione (passati dal 2,5% di marzo-maggio, al 4,3% di giugno-agosto, con il 5% solo ad agosto) o noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, cresciute dal 4,3% al 7,7%, con il 13,7% nel solo mese di agosto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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