Contrabbando di gasolio Scatta la nuova condanna per un autotrasportatore

di V.MOR.
Il contrabbando di gasolio avveniva tra la Slovenia e la Bassa
Il contrabbando di gasolio avveniva tra la Slovenia e la Bassa
Il contrabbando di gasolio avveniva tra la Slovenia e la Bassa
Il contrabbando di gasolio avveniva tra la Slovenia e la Bassa

Dalla Slovenia alla Bassa contrabbandava gasolio. I carichi di carburante, grazie a un «vortice» di documenti contraffatti, riuscivano ad evadere l’accisa. Le partite provenivano da Bertocchi, appena oltre il confine sloveno e dopo aver varcato il confine austriaco, rientravano in Italia per raggiungere Montichiari. Artefice della frode fiscale un 62enne di Carpenedolo che riforniva una ditta della Fascia d’Oro di Montichiari, all’oscuro della provenienza illecita del gasolio. L’autotrasportatore si è visto confermare dalla Cassazione, la pena a un anno e mezzo inflitta in primo e secondo grado. Il processo era relativo al viaggio di un'autocisterna contenente 28 mila litri di gasolio. I documenti di quella consegna erano finiti sotto la lente della Guardia di finanza che aveva fermato il 62 enne a un posto di blocco al passo del Tarvisio. Quello del contrabbando di carburante è un fenomeno in ascesa. Proprio nell’ultimo biennio le fiamme gialle hanno intensificato i controlli al confine accertando decine di viaggi, con milioni di litri di carburante entrati illegalmente in Italia e sottratti al pagamento delle accise. Il processo a carico del 62enne ha portato alla luce i meccanismi con cui viene evasa la tassa. Come si legge nelle motivazioni della sentenza della Cassazione, «i carichi vengono trasportati ricorrendo ad autoarticolati anonimi, scortati da staffette in grado di avvisare i conducenti della presenza di posti di controllo». Gasolio caricato nelle raffinerie di Slovenia, Ungheria, Slovacchia e Bulgaria e destinato a diverse province italiane. Tra queste anche Brescia e per la precisione il comune di Montichiari, dove il carburante era diretto ad una ditta della Fascia d’Oro. IL SISTEMA ILLEGALE è anche una forma di concorrenza sleale perché consente alle aziende di trasporti di proporre preventivi contenuti grazie al risparmio sul gasolio. Per dare un’idea dei vantaggi illegali garantiti dall’evasione delle accise, basta pensare che il solo carico intercettato dalla Guardia di finanza avrebbe consentito un risparmio di quasi 20 mila euro.

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