Bassa Bresciana, così la Wte dribblava i controlli sui fanghi

I carabinieri eseguono i controlli sui fanghi al veleno
I carabinieri eseguono i controlli sui fanghi al veleno
I carabinieri eseguono i controlli sui fanghi al veleno
I carabinieri eseguono i controlli sui fanghi al veleno

«Adesso ci sono le elezioni e ci sono più controlli. Gli agricoltori temono gli articoli sui giornali, ma li abbiamo intortati anche stavolta». I gestori del traffico di fanghi contaminati sparsi nei campi della Bassa, erano molto attenti a pianificare la loro attività illecita, al punto di tenersi costantemente aggiornati sull’attività di protesta di comitati e cittadini soffocati dai miasmi che si levavano dai fertilizzanti mescolati con sostanze pericolose. Il retroscena -l’ennesimo - emerge dagli stralci delle intercettazioni telefoniche tra i 15 indagati e ha portato al sequestro della Wte di Calcinatoproduttrice di fanghi e gessi di defecazione. Dai colloqui tra i manager e funzionari della società emerge un vero e proprio «sistema» per convincere gli agricoltori a impiegare i fertilizzanti nocivi ed eludere i controlli il personale della Wte. Uno dei responsabili della società nel corso di un controllo dei carabinieri forestali nello stabilimento di Calcinato telefona al collega dell’area di stoccaggio di Calvisano avvertendolo dell’imminente ispezione. Ed in pochi minuti vengono occultati tutti gli spandiletame. «La nostra tecnica - si legge nell’intercettazione della chiamata del responsabile dello stabilimento di Calvisano alla sede centrale - sta correndo per lo stabilimento per trovare un posto dove nascondere le pesate dei gessi». E poi i controlli di Arpa a Montirone, elusi con telefonate tra i dirigenti della Wte: «Ho fermato tutti i carri prima che si recassero ad effettuare lo spandimento - afferma un altro responsabile della società chiamando i dirigenti -. Abbiamo lasciato solo un mezzo quello più regolare col peso che era diretto a Montirone». Discutono del fatto che i gessi di Calcinato sono miscelati meglio, a differenza di quelli di Calvisano «che vengono mescolati un po’ a colpi». Gli articoli sui giornali «spaventano gli agricoltori, ma di fronte alla possibilità di avere l’aratura gratis nessuno si tira indietro», si legge nella trascrizione di un’altra intercettazione. In attesa dell’evoluzione dell’inchiesta il sindaco di Montichiari Marco Togni, che dai banchi dell’opposizione aveva proposto inutilmente di regolamentare lo spandimento dei fanghi sul territorio, scriverà alla Procura «per conoscere l'elenco dei terreni del paese dove la Wte per anni ha portato queste sostanze». L’inchiesta del resto è partita proprio da Montichiari e precisamente dei malesseri accusati tra alunni e maestre di Vighizzolo a causa dei miasmi irritanti che si sarebbero levati da un campo appena oltre il confine di Calcinato trattato con il liquami della Wte. E a proposito di effetti sulla salute umana il 21 aprile 2020 il sindaco di Calcinato Nicoletta Maestri aveva trasmesso una nota alla procura segnalando le molestie olfattive registrate a Calcinatello. •. V.Mor.

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