Covid nei visoni, scatta lo stop agli allevamenti

di C.REB.
Covid modificato tra i visoni: scatta il fermo  per gli allevamenti
Covid modificato tra i visoni: scatta il fermo per gli allevamenti
Covid modificato tra i visoni: scatta il fermo  per gli allevamenti
Covid modificato tra i visoni: scatta il fermo per gli allevamenti

Il Governo ha imposto lo stop all’allevamento di visoni sul territorio nazionale per i prossimi tre mesi. La misura è scattata dopo i casi di infezione da Sars-Cov 2 registrati in diverse strutture nel Vecchio continente. I mustelidi hanno contratto il Covid 19 soprattutto in Olanda dove sono stati abbattuti 600 mila esemplari. Nei giorni scorsi dall’istituto Zooprofilattico di Brescia è arrivata la conferma di un primo contagio in Italia, registrato nel mese di agosto in Lombardia. L’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza sospende fino a febbraio le 8 attività italiane dove vengono allevati 66.000 visoni all’anno, tra cui quella di Calvagese che conta 7.000 capi. «Si tratta di un provvedimento di facciata che non ha alcun effetto sulla tutela della salute pubblica - accusa la Lav -. L’attività di allevamento viene sospesa nel periodo in cui il normale ciclo di riproduzione è fermo. É come se fosse vietata la vendita di ombrelloni da spiaggia nei mesi invernali. Dopo 55 giorni di gestazione, i primi cuccioli nascono tra fine aprile e inizio maggio, e l’allevamento termina a dicembre con la soppressione degli animali per ricavarne la pelliccia. In questi allevamenti, dunque, continueranno ad esserci visoni che nel mese di marzo, scaduta l’ordinanza ministeriale, come ogni anno verranno ancora una volta utilizzati come riproduttori, continuando ad essere potenzialmente esposti al coronavirus con il rischio di formazione di focolai, come avviene già ora». Per tutelare animali e salute pubblica - sottolinea la Lav - «l’unico provvedimento utile da adottare è la messa al bando degli allevamenti di visoni, come deciso in molte parti d’Europa, come Regno Unito, Austria e Germania, già da diversi anni. I grandi Paesi produttori, come Danimarca e Olanda, nei quali sono avvenuti contagi fra i visoni, e fra animali ed esseri umani, non hanno avuto dubbi nel mettere in pratica lo stop definitivo». Proprio in Danimarca, tra agosto e settembre, una variante del coronavirus derivato dai visoni e denominata Cluster 5, particolarmente insidiosa al punto da minacciare l’efficacia del vaccino anti-Covid19, è stata sequenziata in almeno 12 persone, inducendo il governo danese a disporre l’immediato abbattimento di 17 milioni di visoni di tutti gli oltre mille allevamenti attivi sul territorio. Il Governo italiano si è comunque riservato di «prolungare il fermo delle attività sulla scorta dell’esito delle ricerche scientifiche sulla trasmissibilità del Covid 19 agli animali». •

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