Dai cani ai pesci, in via Aguzzano si cambia

di Riccardo Caffi
L’esterno dell’ex canile comunale di OrzinuoviQui nascerà un incubatoio ittico per il basso corso dell’Oglio
L’esterno dell’ex canile comunale di OrzinuoviQui nascerà un incubatoio ittico per il basso corso dell’Oglio
L’esterno dell’ex canile comunale di OrzinuoviQui nascerà un incubatoio ittico per il basso corso dell’Oglio
L’esterno dell’ex canile comunale di OrzinuoviQui nascerà un incubatoio ittico per il basso corso dell’Oglio

Dai cani abbandonati ai pesci per ripopolare un basso bacino dell’Oglio sempre più povero di biodiversità. Succederà a Orzinuovi, grazie al Comune che ha deciso di recuperare l’ex canile municipale per trasformarlo, col supporto della Regione, in un un incubatoio ittico al servizio appunto della parte sublacuale del fiume. In municipio pensano che questa operazione abbia una doppia valenza: una valorizzazione del territorio attraverso il recupero edilizio di un immobile attualmente in disuso e, in termini ambientali, col miglioramento del patrimonio ittico. Nell’incubatoio si curerà lo sviluppo protetto delle specie autoctone in declino, anche ma non solo per la massiccia presenza di predatori importati come il siluro, ampliando la capacità di riproduzione naturale con avannotti allevati diciamo così «in vitro». NATURALMENTE non ci sarà solo l’Oglio, il fiume principale, a ricevere un’aggiunta preziosa, ma anche gli altri corsi d’acqua del bacino ritenuti idonei. Il tutto, appunto, succederà nel vecchio canile abbandonato. Nei primi anni ’90 l’ex Ussl numero 42 aveva aperto in via Convento Aguzzano, utilizzando la vecchia scuola elementare che era stata un tempo frequentata dai figli dei contadini, tra le cascine e i campi coltivati, gli uffici e i box del canile zonale per i 15 comuni della Bassa occidentale. Nel 2004 era diventato un rifugio, gestito da personale incaricato non più di effettuare interventi di accalappiamento, ma di garantire il benessere e possibilmente le adozioni dei cani. DA UNA DECINA d’anni i locali, privi di riscaldamento, con l’impianto elettrico fuori norma e soggetti a infiltrazioni d’acqua, hanno bisogno di una ristrutturazione. La spesa complessiva per il recupero dell’edificio è calcolata in 62 mila euro e sarà quasi completamente coperta dalla Regione, che ha assegnato al progetto un finanziamento di 50 mila euro. «L’attività che si intende svolgere nell’incubatoio è finalizzata al miglioramento della fauna ittica fluviale - si legge nell’accordo sottoscritto tra Regione e Comune -. In sostanza l’incubatoio, producendo per periodi limitati alle normali fasi riproduttive delle specie di interesse, sostenerrà le popolazioni. Il servizio offrirà una presenza strategica: nel bacino di riferimento non esistono altri impianti attivi». •

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