«Depuratore, comunità ignorate dalla politica»

di C.REB.
Davide Comaglio guida Gavardo
Davide Comaglio guida Gavardo
Davide Comaglio guida Gavardo
Davide Comaglio guida Gavardo

«La politica è stata estromessa da una decisione cruciale per il futuro del bacino del Chiese, delegando ai tecnici le scelte e lasciando da soli sindaci e cittadini in una battaglia che non è di principio, ma di forma». Il sindaco di Gavardo con un’accorata lettera invita consiglieri provinciali e regionali, parlamentari ed europarlamentari bresciani a mobilitarsi per modificare il progetto del depuratore del Garda. «L’alternativa c’è, ma serve la volontà politica di sostenerla - afferma Davide Comaglio -. Scrivo da sindaco di Gavardo, uno dei due Comuni individuati nella malaugurata ipotesi di ospitare i nuovi maxi-depuratori lungo il bistrattato fiume Chiese - si legge nella lettera inviata anche al prefetto Attilio Visconti -. Se questo progetto verrà avallato, il nostro paese avrà per primo le negative ripercussioni ambientali e sociali in attesa che il Chiese veda costruito tra un decennio un altro impianto a Montichiari. Mi chiedo - rimarca Comaglio - perchè la politica bresciana abbia delegato il suo ruolo decisionale, in questa importante partita, a funzionari e dirigenti. Nella Cabina di Regia, massimo organo decisionale della vicenda, così come nel Tavolo Tecnico convocato dal Ministero, non sono presenti persone elette da cittadini ma funzionari e dirigenti che non devono rispondere ai territori delle loro azioni». Comaglio osserva: «Siamo rimasti solo noi sindaci, con i cittadini e le associazioni ambientaliste a contrastare nel merito scelte originariamente viziate dalla superficialità e dalla segretezza di un iter decisionale non condiviso prioritariamente. Scelte ora delegate a funzionari di enti che devono giustificare l'ipotesi della depurazione dei Comuni del Garda con il trasferimento sul Chiese. Sappiamo che la tecnica consentirebbe anche la realizzazione del depuratore del Garda a Madonna di Campiglio, ma l'opera provinciale più costosa del prossimo decennio perché non vede protagonista la politica bresciana? Ad oggi, la scelta di smaltire i reflui fognari prodotti dal Garda nel Chiese non ha visto alcun voto favorevole dei sindaci nell'assemblea Ato, non trova dichiarazioni ufficiali di assenso da parte di alcun partito o movimento politico presente nelle varie istituzioni, anzi si è assistito ad uno scaricabarile. ln tutti gli studi emerge ciò che ribadiamo inascoltati da mesi. L'opzione più logica e naturale è mantenere a Peschiera la depurazione dei reflui del Garda bresciano, su un fiume - il Mincio, emissario del lago - ben più idoneo del Chiese per portata e regolarità, adeguando I'impianto esistente, che per metà appartiene a Brescia. Credo che nessun Comune del lago si opporrebbe a velocizzare l'iter in presenza di adeguate compensazioni per Peschiera. La comunità di Gavardo, che non si è mai sottratta nel momento del bisogno a mettersi a disposizione per portare solidarietà ad altri enti in difficoltà, attende dalla politica bresciana una collaborazione fattiva perché si risolvano, con visione complessiva e in modo opportuno, le criticità che penalizzeranno la valle del Chiese». •

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