Depuratore, coro di sì all’opzione del Mincio

Riprende oggi la «marcia di avvicinamento» verso il progetto definitivo del depuratore del Garda con il quarto Tavolo di confronto promosso da Acque Bresciane per raccogliere suggerimenti e osservazioni di enti e istituzioni del territorio. Ai cinque Comuni - Bagnolo, Lonato, Bedizzole, Pavone e Montichiari - rappresentati non solo dai sindaci ma anche da consiglieri di minoranza, si aggiungono quattro comitati ambientalisti (Ambiente e/è Vita, Eventi democratici di Lonato, Città futura e Legambiente Montichiari), Pierlucio Ceresa per la Comunità del Garda, le forze politiche - per il Pd Angelo Bergomi della Federazione provinciale, oltre alle sezioni di Desenzano, Carpenedolo e Lonato, il M5S di Desenzano, Italia Viva Garda Valle Sabbia e +Europa Brescia. Parteciperà al tavolo anche Alberto Zolezzi, membro della Commissione Ambiente della Camera, che nei mesi scorsi aveva presentato una mozione al ministero dell’Ambiente proprio sul tema degli interventi di collettamento e depurazione del lago di Garda. Anche dalle sponde del Benaco arrivano condivisioni sulla proposta di Filippo Grumi del Comitato Gaia Gavardo, che mercoledì scorso aveva ipotizzato una soluzione - ritenuta «seria e interessante» anche dai vertici di Acque Bresciane - che preveda di usare come corpo recettore del depuratore di Esenta la roggia Lonata opportunamente collegata al canale Virgilio, che nasce dalla diga di Salionze, per far confluire i reflui depurati nel fiume Mincio, «emissario naturale del lago di Garda e più idoneo ad accogliere le acque depurate grazie alla sua portata - spiega il Comitato Ambiente Territorio di Desenzano. La soluzione che prevede lo scarico delle acque da depurazione nel Chiese «non può essere accettata da comitati, associazioni e sindaci dell’asta del fiume, che da sempre si battono per la sua tutela», continua il Cat, che sottolinea anche l’urgenza di «separare le acque bianche e nere e sanare le criticità degli scarichi abusivi, condizione necessaria per la salute del lago». Anche dalla sezione provinciale della Fipsas, Federazione pesca sportiva, si alza una voce a favore della cosiddetta «Corda Molle» idraulica gardesana. «In linea generale, suggeriamo di posizionare il nuovo depuratore il più possibile a valle rispetto al lago, e quindi chiediamo che venga attentamente ponderata la soluzione proposta dal Comitato Gaia. Qualunque sia il progetto scelto - aggiunge la Fipsas -, chiediamo che venga comunque creata una zona umida di dimensioni adeguate e che si privilegi il sistema di fitodepurazione - proposto da Legambiente -, e che l’impianto sia inserito in modo armonioso nel paesaggio circostante». Domani l’ultimo Tavolo di confronto. Alla fine saranno 90 i contributi arrivati ad Acque Bresciane, che entro il 7 maggio consegnerà all’Ato la relazione sull’ipotesi di Lonato.•.

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