Depuratore, i sindaci del «no» a Roma

di V.MOR.
Una delle manifestazioni contro il depuratore di Gavardo
Una delle manifestazioni contro il depuratore di Gavardo
Una delle manifestazioni contro il depuratore di Gavardo
Una delle manifestazioni contro il depuratore di Gavardo

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è stato di parola. Prima di prendere una decisione definitiva sulla soluzione da adottare per depurare i reflui fognari prodotti dal Garda bresciano, saranno ascoltati gli amministratori della valle del Chiese e della Bassa che si oppongono con forza all’opzione di costruire impianti a Gavardo e Montichiari. Sergio Costa ha convocato a Roma i sindaci Marco Togni e Davide Comaglio per ascoltare le ragioni del «no» e valutare il dossier di criticità sulla scelta di scaricare sulla Valsabbia e la BassaBresciana il peso di mezzo secolo di ritardi del Garda nell’adeguamento della rete di depurazione. Ha dunque raggiunto l’effetto sperato la lettera sottoscritta dai sindaci di 23 Comuni della valle del Chiese, dell’alto Mantovano e della Bassa. Il documento chiedeva un incontro urgente con il ministro e assessore, per condividere «perplessità e preoccupazioni emerse nelle comunità in merito al progetto presentato da Acque Bresciane: tale progetto è stato individuato quale migliore sulla base di uno studio preliminare dove sono stati presi in considerazione solo altri tre scenari alternativi, e dove in realtà gli aspetti ambientali non premiano la scelta di Gavardo e Montichiari come soluzione migliore». A QUESTO PUNTO slitta il faccia a faccia sul progetto di depurazione del Garda convocato proprio per giovedì dal sindaco di Montichiari e che ha coinvolto gli amministratori di Bedizzole, Calvagese, Calvisano, Carpenedolo, Prevalle, Roè Volciano, Villanuova, Visano, Muscoline, Acquanegra sul Chiese, Remedello, Casalmoro, Asola, Acquafredda, Canneto sull’Oglio, Rezzato, Nuvolento, Nuvolera, Calcinato, Mazzano, Paitone, Vallio, la Comunità montana della Valsabbia e i Comuni del Garda. Il ministero ha congelato il progetto ed è pronto a valutare soluzioni alternative. Tra le altre sta riprendendo sempre più quota quella di potenziare ulteriormente il depuratore di Peschiera sulla sponda veronese così da poter trattare anche tutti i reflui della riva bresciana. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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