Diciotto indagati
per gli appalti
«anomali»

di Paolo Cittadini
Sotto la lente della procura  anche i lavori per la nuova piazzaIl municipio di Carpenedolo: sono diciotto   gli indagati a vario titolo
Sotto la lente della procura anche i lavori per la nuova piazzaIl municipio di Carpenedolo: sono diciotto gli indagati a vario titolo
Sotto la lente della procura  anche i lavori per la nuova piazzaIl municipio di Carpenedolo: sono diciotto   gli indagati a vario titolo
Sotto la lente della procura anche i lavori per la nuova piazzaIl municipio di Carpenedolo: sono diciotto gli indagati a vario titolo

Appalti pilotati per permettere l’aggiudicazione a ditte «amiche», subappalti concessi eludendo la normativa, incarichi da decine di migliaia di euro all’anno affidati a chi per conflitto di interesse non avrebbe potuto averli e poi opere realizzate in maniera abusiva, ma che per il responsabile dell’Ufficio Tecnico sarebbero state conformi. QUESTE le principali contestazioni dell’inchiesta della procura di Brescia che interessa il Comune di Carpenedolo e una serie di opere, e appalti, nel paese della Bassa. Sono diciotto, le persone finite nel registro degli indagati e alle quali nelle scorse ore è stato notificato l’avviso di chiusura indagini. Tra i coinvolti ci sono il responsabile dell’ufficio Tecnico del Comune di Carpenedolo, Cesare Guerini, il segretario comunale, Luigi Lanfredi, altri tre dipendenti comunali di Carpenedolo, Fabrizio Bocchio insieme a Mattia Macrì e Roberta Roncadori, un agente della polizia Locale, Massimo Zanoletti, un dipendente del Comune di Salò, Angelo Delmiglio e poi una serie di imprenditori e loro dipendenti: Maurizio e Tiziano Metelli, Sabrina e Valentino Givani, Raffaella e Angelo Treccani, Luca Saviatesta, Andrea Beschi, Marzio Ferrari, Vincenzo Forleo e Alessandro Belicchi. Turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, favoreggiamento, abuso di ufficio e una serie di violazioni alle norme che regolano gli appalti i reati contestati a vario titolo agli indagati SECONDO quanto ricostruito dagli inquirenti, Guerini in qualità di responsabile dell’Ufficio Tecnico avrebbe turbato la gara di appalto per i lavori di riqualificazione di piazza Europa per riuscire a farlo aggiudicare alla Tima srl. L’operazione non sarebbe riuscita perché l’azienda sbagliato a predisporre l’offerta dimenticandosi di scomputare gli oneri per la sicurezza dallo sconto applicato. Per gli inquirenti Guerini da giugno 2016 a marzo 2019 eludendo il principio delle rotazioni avrebbe affidato una serie di piccoli lavori di manutenzione del verde sempre e solo alla stessa azienda. SOTTO la lente della procura è finita anche la realizzazione del supermercato Conad messo sotto sigilli lo scorso giugno e dissequestrato pochi giorni dopo. Secondo gli inquirenti tra le altre cose, 558 metri quadri di pavimentazione sarebbero stati realizzati su due aree destinate all’edilizia privata e non commerciale. Guerini lo scorso maggio, nonostante alcune difformità rispetto al progetto depositato, aveva attestato che l’opera era stata realizzata come da capitolato. Nei guai, come detto, anche l’ agente della Locale, Massimo Zanoletti. Dopo avere collaborato all’installazione delle apparecchiature per le intercettazioni ambientali avrebbe avvertito alcuni dipendenti, e indagati, dell’esistenza «dell’attività tecnica disposta dalla procura». •

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